Le realtà locali si muovono per la Salute
Circa 7 anni fa ho iniziato a partecipare attivamente con il mio banchetto del pane al primo mercatino di soli produttori biologici nato nella nostra Romagna. Da allora sono nate conoscenze e collaborazioni: mettermi in piazza ha dato la possibilità a me e alla mia attività di entrare in contatto con tantissime persone, alcune delle quali, come noi, cercano di portare miglioramenti e cambiamenti nella propria vita e nella società tramite il lavoro, lo sport, l’alimentazione ecc.
Tutto questo mi ha permesso di intraprendere un percorso di crescita personale e di conoscenza nel campo dell’agricoltura biologica, dei cereali antichi, della produzione di farine e anche nel campo dell’alimentazione.
Da cosa nasce cosa…
Tutto ciò per raccontare che circa un mese fa sono stato contattato, in quanto neo presidente dell’Associazione Antichi mestieri e vecchi sapori di Romagna che gestisce il suddetto mercatino biologico, dalla Fondazione Cardiologica Myriam Zito Sacco, per intervenire a una serata dal tema “Cibo biologico e locale per il cuore”. Mi reco alla sede della Fondazione per un incontro preliminare e di conoscenza, per cercare di creare una linea sugli argomenti da trattare durante la serata.
Mi trovo nell’ufficio del dottor Guido Balestra assieme a Chiara dell’Azienda Agricola I Piccoli, che partecipa al mercatino.
Cominciamo a parlare di alimentazione come prevenzione e cura delle malattie cardiovascolari e non solo. Percepisco con grande piacere che nei discorsi del dottor Balestra c’è un forte entusiasmo e una grande voglia di invertire la classica rotta della medicina, per rendere disponibili a tutti le potenzialità che una buona alimentazione può avere sulla nostra salute.
«È di fondamentale importanza catturare l’attenzione delle persone più scettiche che ancora oggi, per qualsiasi tipo di malanno, si recano dal medico a farsi prescrivere l’antibiotico. Sono quelle persone che quando sentono parlare di biologico si mettono subito sulla difensiva e pensano “tanto qualcosa di dannoso c’è sempre”, oppure “ma sì, tanto l’aria è inquinata” o considerazioni simili». Mi sono subito complimentato con il dottore: sentire certi discorsi non è comune al giorno d’oggi.
La medicina ufficiale e i medici sono soprattutto concentrati sulla prescrizione dei farmaci piuttosto che sulla prevenzione delle malattie stesse. Sentire queste parole è stato come percepire una ventata di cambiamento e una speranza per un futuro diverso.
La medicina si apre al mondo delle medicine integrative
Mi sento di riconoscere, al dottor Balestra, tutta la mia stima per la capacità di mettersi in discussione e riuscire ad avere una visione rinnovata e fresca su argomenti che la maggioranza della medicina dà per scontati e che, fortunatamente, non lo sono affatto.
Lo Statuto di questo ente si era prefissato, e tutt’ora persegue, la diffusione della cultura della prevenzione delle malattie cardiovascolari sul territorio emiliano – romagnolo. Da allora, molto è stato fatto in termini di diffusione dagli addetti ai lavori, medici in particolar modo.
Quali sono i rischi per la salute oggi in Romagna?
Pur con questi presupposti, lo scenario che si trova a dover affrontare oggi la Fondazione Sacco è radicalmente mutato.
La crisi economica continua a colpire con effetti negativi un’importante fetta della popolazione italiana e le necessità delle persone in termini di assistenza e prevenzione delle malattie cardiovascolari sono cambiate. Si stanno affacciando nuove patologie legate allo stile di vita e all’aumento di durata della vita media che non erano così diffuse in passato. Ci riferiamo non solo alle malattie cardiovascolari, ma anche alle malattie autoimmuni e oncologiche che implicano un rischio di eventi cardiovascolari aumentati.
Perciò, la Fondazione Sacco ha deciso di intraprendere piccoli cambi di rotta nei suoi programmi attuali e futuri, sempre seguendo primariamente i capisaldi statutari originari, e anzi arricchendoli di innovazione e cambiamento.
Fare più prevenzione oggi è quindi diventato ancora più importante per poter vivere una vita il più serena possibile.
Si sta affermando una maggiore sensibilità verso la prevenzione delle malattie cardiovascolari (e non solo) anche da parte delle fasce di popolazione più giovane.
Questo fattore rappresenta di certo un lato positivo che la Fondazione ha voluto prendere in considerazione, con la speranza che siano proprio i ragazzi a interessarsi di argomenti come l’alimentazione biologica di qualità e la riduzione dei veleni nella propria vita quotidiana.
Uniti per “Serate in Salute”
Un compito non certo facile, al quale viene incontro la serie di incontri gratuiti dedicati alla salute dei cittadini.
Il programma, chiamato “Serate in Salute” vede svolgersi 13 incontri presso la sede della Fondazione Sacco a Forlì. Il primo è stato lo scorso 19 gennaio. Gli argomenti trattati vertono su alimentazione-cibo biologico, fermenti, carne simbiotica, semi oleosi, cotture dei cibi a basse temperature, tecniche di sostenibilità in agricoltura, lotta integrata e micorrize, tecniche anti-stress, aromaterapia, musicoterapia e contatto con la natura.
Il tutto sarà sempre affiancato dai pareri della medicina ufficiale.
Il punto focale di questi incontri è anche la valorizzazione delle piccole realtà locali, sempre sinonimo di eccellenza qualitativa dei prodotti alimentari e non.
Agli incontri seguiranno spesso degustazioni di aziende locali.
Per saperne di più visitate il sito www.fondazionesacco.it e scaricate il programma completo oppure chiamare lo 0543 33283.
Scritto da Fabio Cappelletti
Fabio Cappelletti
È nato e risiede a Dovadola (FC), nelle prime colline dell’Appennino Tosco-Romagnolo.
Da sempre è appassionato di boschi, fiumi, piante e tutto ciò che la natura crea. Le sue esperienze lavorative nel settore dell’allevamento industriale e in campo farmaceutico gli hanno dato la possibilità di capire di persona come funzionano certe tematiche, al giorno d’oggi. Di conseguenza, il suo processo naturale di crescita personale lo ha portato a cambiare il suo stile di vita. Fabio crede nel cambiamento e quotidianamente si impegna per realizzarlo. Da sette anni gestisce il Forno Biologico Cappelletti e Bongiovanni, l’attività di famiglia da due generazioni, panificando a pasta madre e utilizzando farine locali di grani antichi macinati. Ha una grande passione che è quella di andare a cercare tartufi nelle nostre colline.
Contatti Forno Biologico Cappelletti e Bongiovanni
Indirizzo: Piazzale Vittoria 6, Dovadola (FC)
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