Sistemi Partecipativi di Garanzia e costruzione sociale di mercati
Elena Greco
In questo processo di occupazione della Terra, l’uomo, ultimo ramo dell’albero della vita, si plasmò con differenze fisiche, linguistiche, culturali inventando migliaia di forme di organizzazione, credenze ed esperimenti. Questa molteplicità di saperi ha fatto sì che la società umana potrebbe essere ancora migliore se riuscisse a guardarsi l’una con l’altra e apprendere attraverso percorsi distinti.
Intercambio Solidario para o Desenvolvimento Susentavel, AprodeSiSol
Cittadina del mondo ma con solide radici, dalla Romagna alle dolci colline Senesi, il mio percorso studi in Economia dell’Ambiente e dello Sviluppo mi ha portata a conoscere la bellezza del“bem estar” agroecologico del Latino America, specificatamente in Brasile. La curiosità per i viaggi e la passione per l’ambiente sono state da sempre parte di me. Dalla prima esperienza Erasmus nella multiculturale Córdoba andalusa ho capito l’importanza delle parole di Alexander Langeril, quale definiva la necessità di una realtà più aperta e comunitaria attraverso“la creazione di mediatori, costruttori di ponti, saltatori di muri, esploratori di frontiera”, per un processo di apprendimento condiviso e di ricche connessioni tra le culture. E sono convinta che la mia generazione (ho appena raggiunto ¼ di secolo) se ne debba far carico. È con questa prospettiva che sono partita per una ricerca tesi in Brasile, con la curiosità di scoprire una nuova realtà e allo stesso tempo con la consapevolezza di “portare a casa”, in Romagna, le conoscenze acquisite con l’obiettivo di fare Rete. La fonte di ispirazione e la forza motrice dei miei studi sull’agricoltura contadina ho avuto la fortuna di trovarle in famiglia. Nipote di un’agricoltrice resistente, ho iniziato a rendermi conto delle problematiche del sistema agroalimentare col quale ogni giorno ci confrontiamo mediante le nostre scelte, da consumatori e produttori.
Col passare del tempo mi sono accorta di quanto sia difficile per un piccolo agricoltore (la definizione più giusta è familiare), continuare a produrre nella maniera tradizionale (naturale e biologica), non lasciandosi sormontare dal sistema globale-egemonico
Una grande potenza da sfruttare è l’alleanza tra produzione e consumo dove i produttori e i consumatori diventano improvvisamente cooperanti, ragionevoli e interessati al bene comune.
Il biologico, oggi, è messo a confronto con la sfida di conservare la sua anima
Al mondo 400 milioni di piccoli contadini producono con tecniche tradizionali e biologiche, ma di questi, solo 1,8 milioni hanno accesso alla certificazione. Ciò impedisce loro di entrare nel mercato del biologico nazionale e internazionale, con il riconoscimento di un prezzo di premio per il proprio prodotto.
La ri-localizzazione del sistema produttivo attraverso la base familiare e contadina risulta quindi una possibile soluzione per la costituzione di una Sovranità Alimentare, che in questo contesto significa dare alla popolazione, specialmente agli agricoltori familiari e contadini, il diritto e le condizioni necessarie per poter partecipare e costituire attivamente un sistema agroalimentare sostenibile.
L’opportunità dei Sistemi Partecipativi di Garanzia (SPG)
I Sistemi Partecipativi di Garanzia rappresentano un’alternativa al modello di coltivazione biologica certificata di terza parte e orientata principalmente all’esportazione. Si concentrano infatti su mercati locali, filiera corta e fiducia reciproca. Sono veri e propri connettori del tessuto sociale, sono una forma alternativa di commercializzazione dei prodotti. Da una lato permettono migliori condizioni di costruzione dei mercati da parte degli agricoltori e produttori, e dall’altro, ampliano la possibilità di accesso agli alimenti ecologici ai consumatori.
Nei SGP la certificazione classica da enti terzi è sostituita da un controllo mutuo tra pari: la Garanzia Partecipativa. L’agricoltore riceve l’ispezione di un comitato composto generalmente da altri agricoltori, consumatori, agronomi e in caso di ok, l’agricoltore partecipa ai mercati locali organizzati dai SPG.
Cosa garantisce la qualità del cibo e la buona fede del produttore? Un proprio marchio di riconoscimento e la fiducia reciproca: un sistema di controllo sociale garantisce che i “furbi” siano presto esclusi.
Rete Ecovida: dal Brasile alla Romagna
Il Brasile è stato il primo Paese a riconoscere il Sistema partecipativo all’interno della propria legislazione biologica, considerandolo al pari della certificazione di terza parte.
Questo è uno dei motivi principali che mi hanno spinto nella regione sud del Brasile, dove ha sede la Rede Ecovida di Agroecologia, la più grande rete di certificazione partecipativa al mondo.
Per capire il processo dei Sistemi Partecipativi di Garanzia brasiliani risulta necessario comprendere l’identità della Rede Ecovida, che si sta spingendo verso l’agroecologia.
La Rede Ecovida rappresenta una delle espressioni di produzione di innovazioni sociali nel campo dell’agricoltura familiare di base ecologica, nonostante il contesto economico globale avverso.
In Brasile la costante negoziazione degli attori sociali è riuscita ad influenzare il regime della produzione organica nazionale. Per questo il riconoscimento di Certificazioni alternative come i Sistemi Partecipativi di Garanzia può essere visto come il risultato della disputa per la promozione dell’agricoltura familiare, ed un processo di certificazione più democratico.
Verso l’Agroecologia, anche in Romagna
L’Agroecologia riflette l’idea di piccole forze raggruppate assieme per diventare una grande forza. L’idea di “fare assieme”, può anche essere relazionata con il metodo di lavori in gruppo, invece di lavorare come attori individuali. Questo porta alla costituzione di nuclei di piccoli agricoltori/processatori, gruppi di consumatori, gruppi di tecnici, ONG, che insieme formano una RETE. L’Agroecologia implica inoltre la costruzione di una nuova società, basata su nuove condizioni sociali ed economiche per piccoli agricoltori e lavoratori urbani e sui valori sociali di rispetto, fiducia, giustizia ed eguaglianza.
La Romagna è un’area molto fertile per far germogliare esperienze socialmente costruite, ambientalmente sostenibili, economicamente giuste. Un seme è stato già lanciato dal progetto Vivi Consapevole in Romagna che ha creato il TAVOLO ECONOMIA con il quale stiamo portando avanti un insieme di azioni che coinvolgono la produzione e il consumo di alimenti. I riassunti degli scorsi incontri li trovi su: bit.ly/tavolo-economia
Sappiamo che per cambiare le cose è necessaria anche la nostra partecipazione. Il buon esempio è una Romagna Consapevole e pronta a fare Rete.
Elena Greco
Nata tra le colline romagnole nel1 992, dove il suo cuore ha trovato casa e passione per la natura e le tradizioni contadine. Tramite il percorso studi in Economia dell’Ambiente e dello Sviluppo ha iniziato una ricerca su varie tematiche di valorizzazione e di Re-localizzazione della produzione biologica contadina. In Brasile si occupa di SPG e della Rede Ecovida di Agroecologia, in un’ottica di creazione di ponti tra realtà, formazione di RETE e coscienza condivisa. Vuoi leggere la sua tesi universitaria integrale e approfondire l’argomento dei Sistemi Partecipativi di Garanzia? Richiedila a: elenagreco11@gmail.com