Vin Brulè e inverno vanno d’accordo tanto quanto la piadina col prosciutto! Un matrimonio senz’altro felice e un’unione perfetta.
In inverno, quando le ore di luce sono poche e la temperatura raggiunge i minimi annuali, i romagnoli trovano modi alternativi per scaldarsi.
Un bel camino, in solitudine o in compagnia e un bicchiere di vin brulè.
Cos’è il vin brulè?
Una bevanda calda a base di vino (rigorosamente sangiovese per i romagnoli) che viene fatta sobbollire con zucchero, talvolta frutta come la scorza d’arancia, spezie varie come cannella, anice stellato, chiodi di garofano, pepe nero, zenzero, vaniglia. La scorza d’arancia può essere sostituita con quella di limone o mandarino. Una bevanda calda che scalda gli animi e tonifica l’umore!
Vin Brulè in Romagna
Il vin brulè in Romagna è molto amato e lo si trova in tutte le sagre e feste di paese. Il sangiovese, vino tipico romagnolo, è la base più utilizzata per produrre il vin brulè.
I romagnoli amano il sangiovese e d’inverno, quando il freddo si fa sentire, la bevanda calda in compagnia scalda il corpo e l’umore.
Ormai è entrato a far parte della tradizione: già in epoca romana, in terra romagnola, si consumava il vin brulè. Ci sono testimonianze del consumo della ormai nota bevanda speziata a base di vino, che veniva consumata in inverno per scaldarsi.
Quello che non molti sanno è che il vin brulè è una bevanda tipica dei paesi più freddi, soprattutto del Nord Europa. A oggi troviamo il vin brulè in molti paesi europei e la tradizione si è estesa. Ma proprio in Romagna, il consumo risale a centinaia di anni prima, in epoca romana appunto.
Dai Celti alla Romagna: alla scoperta delle origini
Prima dell’avvento dei Romani (da cui poi è nato il termine Romagna) questo fazzoletto di terra romagnolo era occupato da una popolazione nordica, i Celti, che lasciarono molti dei loro usi e costumi nella nostra terra.
Ancora oggi, noi ne subiamo l’influenza. Fu l’incontro tra le popolazioni nordiche e gli etruschi, che all’epoca abitavano questa terra, l’origine di una civiltà volta all’integrazione e all’accoglienza. Lo spirito gioviale e aperto dei romagnoli potrebbe avere radici proprio in questo incontro, avvenuto circa 500 anni prima dell’avvento di Cristo. Due popolazioni diverse, per usi e costumi che hanno saputo integrarsi e collaborare. Si pensa che fu proprio allora che la nota bevanda calda, il vin brulè, arrivò sulle tavole dei romagnoli, a rallegrare le genti e a scacciare il freddo.
Le proprietà curative del vin brulè
Il vin brulè è una bevanda alcolica perché preparata con il vino. Rimane comunque una bevanda con proprietà curative che, assunta con moderazione, apporta beneficio all’organismo.
Con il calore, l’alcol presente nel vino evapora parzialmente e un bicchiere di vin brulè diventa meno alcolico di un bicchiere di vino tradizionale.
Ricco di polifenoli, procura una benefica azione di vasodilatazione. Può essere efficace anche per prevenire malattie da raffreddamento, grazie alla presenza di tannini del vino, naturali antagonisti dei virus.
Per preparare la bevanda calda, si utilizzano molte spezie che contribuiscono a formare le note di gusto che percepiamo quando beviamo il vin brulè.
Una delle spezie che non manca mai è la cannella, digestiva e antinfiammatoria per lo stomaco.
Anche i chiodi di garofano non mancano nella ricetta originale: svolgono un’azione antibatterica e antisettica. Il limone, o meglio la scorza di limone, ricca di oli essenziali è un toccasana per la salute. L’olio essenziale di limone, presente nella buccia, ha proprietà disinfettanti, digestive e alcalinizzanti.
Nella preparazione del vin brulè viene spesso utilizzato anche l’anice che ha proprietà antispasmodiche e balsamiche e lo zenzero, antinfiammatorio per eccellenza e digestivo.
Unica nota dolente del vin brulè è lo zucchero che viene aggiunto: meglio sempre utilizzare uno zucchero grezzo di canna o un dolcificante alternativo alla zucchero bianco.
Come per ogni buon rimedio che si rispetti, è la giusta dose che garantisce l’efficacia! Un bicchiere di vin brulè caldo, in compagnia, fa bene alla salute e solleva l’umore.