Dalla poesia giapponese a quella romagnola

Dalla poesia giapponese a quella romagnola

Gli Haiku che fanno rinascere il nostro dialetto

Giorgio Paganelli

Gli Haiku sono poesie brevi, anzi brevissime. Non hanno titolo e sono composte da tre versi, il primo di 5 sillabe, il secondo di 7 e il terzo nuovamente di 5. Sono nate in Giappone nel XVII secolo e da allora sono stati tantissimi gli autori che si sono cimentati in questo componimento poetico (nel mio piccolo ci ho provato anche io). Oltre alle regole di forma, ci sono anche regole di contenuto: gli Haiku hanno sempre a che fare con la Natura. Sono di solito liberamente ispirati al ciclo delle stagioni, raccontandole in maniera molto informale,attraverso suggestioni e piccole illuminazioni. Nel primo verso c’è infatti il riferimento all’elemento naturale, che definisce dove ci troviamo, cosa abbiamo intorno a noi. Di solito il soggetto è sempre un animale, una pianta, un paesaggio che, come nelle religioni giapponesi animiste, è dotato di un’anima e di una personalità. Poi nell’ultimo verso si rimanda all’elemento metafisico, alla spiritualità, che ci porta a pensare e scavare nei grandi misteri della vita. Gli Haiku sono spesso impersonali: mentre nella poesia classica occidentale il poeta scrive per comunicare qualcosa, negli Haiku è il lettore che deve metterci del suo, deve interpretare.

Apparentemente gli Haiku sono semplicissimi, tanto che possono sembrare i pensierini di un bambino. È proprio questo che forse mi ha affascinato di più: dietro così tanta semplicità si cela l’immensità dell’esistenza

Romagna: terra di grandi poeti

C’è l’idea ancora molto diffusa che la poesia in dialetto romagnolo sia una poesia minore. In molti sono convinti che chi scrive in dialetto voglia divertire o semplicemente “cantare” il proprio paese. Molta poesia dialettale è così, ma dal secolo scorso sono emersi alcuni poeti romagnoli che hanno fatto grandi poesie anche scegliendo il dialetto, lingua povera e semplice ma molto evocativa. Mi vengono in mente grandi nomi cesenati come Renato Turci, poeta e critico letterario, o Mariangela Gualtieri, che hanno scritto versi bellissimi in italiano. E poi Tonino Guerra, famoso poeta santarcangiolese e il suo compaesano Raffaello Baldini che ha scritto testi in dialetto che sono stati portati a teatro da Ivano Marescotti… Ma anche: Walter Galli poeta cesenate, Nino Pedretti e Sante Pedrelli, un amico che è venuto a mancare da poco, un signore colto e gentile di 93 anni originario di Longiano, che ha fatto tutte le traduzioni dei miei Haiku.

Ognuno scrive nella lingua che sente sua, che preferisce. Non si possono spiegare le equazioni di secondo grado in dialetto ma si possono raccontare le storie!

Gli Haiku “alla mia maniera”

E cress pien l’erba, l’an fa nisoun malan In tot st’e viavai

L’acqua de poz, la gverda snò d’in sò La reid da sè

E cioul e chènta, me svèg, lou che va a durmei Te fès de dè

U s’èlza e vent, chi sa da du che dvén Du che ‘va réss

L’erba cresce piano piano/non fa alcun rumore/ in tutto questo viavai

L’acqua del pozzo/guarda soltanto in sù/ride da sola.

L’assiolo canta/ io sveglio, lui che va a dormire/sul fare del giorno

Si alza il vento/chi sa da dove viene/dove andrà a finire

Romagna: come la immagino migliore

C‘è una bellissima poesia di Tolmino Baldassari, poeta cervese, che s’intitola “I RANOC” che esprime perfettamente quello che secondo me dovrebbe essere il rapporto con la natura, da cui ci siamo, ahimè, molto allontanati. Parla di una relazione sana, dove il rispetto è alla base. Non c’è aggressione, ma condivisione. Una Romagna migliore me la immagino proprio così: in armonia con la natura, dove si vive insieme a lei, senza distruggersi a vicenda.

I RANOC

int un batël ad nöta me da par me

a gvêrd i ranoc

a stagh cun lò ch’im gvêrda e a stasen zet insen

ch’il sa che me a ni ciap

LE RANE

In un battello di notte io sono solo

guardo le rane

sto con loro che mi guardano e stiamo in silenzio insieme ché lo sanno che io non le prendo


Giorgio Paganelli

Giorgio Paganelli vive a Cesena, scrive poesie brevi alla maniera degli Haiku nel dialetto romagnolo delle colline cesenati (Longiano e Roncofreddo). Si interessa di natura, storia e cultura romagnola, lavora presso la Biblioteca Malatestiana di Cesena. Per contattarlo: giorgiopaganelli1980@gmail.com

 

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La redazione di Vivi Consapevole in Romagna.