Camminare nel bosco, accompagnati dalla dolcezza della musica che si connette con la natura e permette a noi di fare lo stesso
La Romagna è terra di splendide sorprese! Come quella vissuta quando abbiamo conosciuto Antonio Vittori, istruttore di Taiji-Quan ed esperto di escursionismo, che ci ha raccontato i suoi bellissimi progetti: Escursione Teatrale e Monti Orfici, due iniziative dove si sperimenta lo stare insieme in un contesto extra-quotidiano, dedicandosi ad attività che pongono l’accento sulla percezione dei sensi, il rapporto con il proprio corpo, la relazione con l’altro e con il gruppo.
La particolarità di questi progetti è l’inclusione di persone con disabilità sensoriali, affinché durante gli incontri si possa creare uno spazio di condivisione e confronto utile a tutti, in direzione di una riscoperta dei propri sensi e di una maggiore consapevolezza relazionale e corporea.
Ciao Antonio, prima di parlare dei tuoi progetti, mi piacerebbe se mi raccontassi di te e di come la vita ti ha portato dove sei ora.
Mi chiamo Antonio Vittori, sono nato “all’interno della palestra di Yoga”, cioè all’età di 7 anni ho cominciato a frequentare questi ambienti; nel giro di pochi anni ho avuto l’opportunità di conoscere il Taiji e, a 21 anni, ne ho fatto la mia strada.
Contemporaneamente ho avuto un rapporto molto stretto con la natura fin dall’infanzia. Casa mia era in campagna, e lo è stata per diversi anni e, anche quando mi sono trasferito in centro a Faenza, comunque non potevo evitare di stare in natura ogni fine settimana.
Grazie al Taiji ho conosciuto due amici che dopo poco sono diventati i miei colleghi. Trattasi di Silvia Drei e Andrea Valdinocci, coi quali in un primo momento abbiamo deciso di sperimentare le nostre competenze in un laboratorio comune.
Silvia, psicologa ad indirizzo biosistemico, faceva Taiji con me e avevamo già lavorato assieme con vari laboratori dove, utilizzando le nostre professionalità, aiutavamo gruppi di persone ad affrontare momenti difficili.
Andrea, attore e regista sempre alla ricerca su se stesso e attorno a sé, mi aveva cercato per il Taiji ed immediatamente ne era scaturita un’alchimia preziosa che ci ha portato a lavorare insieme.
Allora, per motivi individuali, eravamo tutti interessati al mondo della cecità. È stato per questo che abbiamo deciso di creare un laboratorio per non vedenti e vedenti. Così è arrivato Escursione Teatrale.
Escursione Teatrale: le vostre sono escursioni ma allo tempo sono anche laboratori di teatro, taijiquan e musica, per vedenti e non vedenti. Perché questa scelta?
Escursione Teatrale consiste in una serie di appuntamenti che si svolgono nell’arco di un fine settimana, dal venerdì alla domenica, tra la primavera e l’autunno.
Lo scopo è quello di offrire l’opportunità alle persone di svestirsi dalla maschera che adottano ogni giorno e guardarsi negli occhi attraverso gli altrui sguardi.
Ogni appuntamento ha luogo in una location diversa, secondo la scelta dei sentieri e la disponibilità di rifugi autogestiti per l’alloggio. Lo abbiamo dedicato principalmente ad un pubblico adulto – i giovani comunque sono stati presenti nelle varie edizioni – e tra i partecipanti sono sempre accolte persone con disabilità visive e uditive. In alcune circostanze abbiamo avuto il potere di accogliere persone con limitazioni motorie e, con la collaborazione di enti pubblici, abbiamo organizzato percorsi ad hoc per loro.
L’intento era creare un “progetto d’incontro”, in cui la diversità non fosse trattata come un limite ma come una risorsa, una possibilità di esplorare le potenzialità dell’essere umano, superando il tradizionale approccio assistente-assistito. Escursione Teatrale è per tutti, incarna l’inclusione perché parte da un concetto di ascolto del prossimo, di sé e di ciò che ci circonda.
Faccio un paio di esempi che voglio che restino anonimi così come li riporto.
Una domenica prima di pranzo una partecipante (vedente) disse: «Ringrazio perché avevo frainteso l’intento dell’incontro, credevo di venire a fare assistenzialismo unendomi a questo gruppo con non vedenti ed invece sono io che sono stata aiutata».
Un’altra persona in età adulta che, con la perdita della vista si era isolata e ormai rassegnata a lasciarsi assistere dal genitore, dopo un paio di incontri ha ripreso fiducia in se stessa, fino a riprendere in mano la sua vita, trovando un appartamento indipendente, un impiego e un hobby.
Non ho la pretesa di dire che il nostro lavoro sia una panacea, ma è chiaro che offre opportunità e spunti di riflessione a tutti coloro che si mettono in “gioco”. Ho posto accento in questa parola perché come insegnano i maestri di tutte le culture, il “GIOCO” serio e allegro al contempo è la ricetta della felicità.
Far incontri con non vedenti fu una scelta fatta per motivazioni individuali ma subito si rivelò un potente veicolo di conoscenza antropologico-introspettiva, non solo per i nostri ospiti ma anche per noi ideatori. Ogni incontro funge da volano a noi organizzatori per proporre idee ed energie nuove al progetto.
Il principe dei nostri contesti è l’Appennino, con il Parco delle Foreste Casentinesi che ci accompagna fin dall’inizio di questa bella avventura. Dalla prima edizione ad oggi abbiamo lavorato in diversi parchi naturali, regionali e nazionali, ma non solo. Parlando di territorio anche l’area dei comuni del Rubicone ha partecipato al nostro progetto pur essendo fuori dai parchi perché anche queste zone sono bellissime e hanno storia e storie da raccontare.
Il contesto forestale o bucolico fa da cornice ai laboratori che vengono eseguiti al fine di favorire le relazioni. Le attività prevedono laboratori di teatro, musica dal vivo, canto, l’antica disciplina cinese del Taijiquan, ed esercizi di psicoterapia Biosistemica.
La musica come le altre forme d’arte sono il collante che porta tutto il gruppo a fondersi ed integrarsi nella natura circostante.
È stata proprio la musica a ispirarci e nel 2019 abbiamo aggiunto la “faccia notturna” al nostro progetto, chiamandola Monti Orfici, una rassegna di eventi che ospita artisti del panorama italiano e internazionale con concerti, spettacoli e atelier nei borghi e nelle radure dell’Appennino. Grazie all’attrazione che la musica crea, durante gli appuntamenti di Escursione Teatrale, riusciamo a catalizzare persone che risalgono le pianure per venire nei borghi dell’Appennino a riscoprire l’incanto.
Le giornate di Monti Orfici sono giorni di festa per i luoghi che le ospitano e per i loro abitanti, trasformando le vie, piazze e cortili con musica, spettacoli e atelier artistici.
Aver unito questi due progetti, Escursione Teatrale e Monti Orfici, ha un obiettivo molto importante: divenire un “punto di riferimento” e una preziosa opportunità per i cittadini dei comuni appenninici, per i cittadini emiliano-romagnoli, toscani e per quelli italiani, creando sviluppo socio-culturale e comunitario nei territori del parco nazionale.
Come si svolge il weekend di Escursione Teatrale e quando sono previsti i prossimi incontri?
Dopo pranzo diamo appuntamento in un punto di raccolta, come una stazione per esempio, che rende fruibile l’incontro a tutti a prescindere dalla distanza di provenienza.
Dopodiché il gruppo viene condotto ad un rifugio o simile dove si sistema. La giornata prosegue con attività che fungono da presentazione tra i partecipanti, visto che molti non si sono mai conosciuti prima.
Il secondo giorno le attività laboratoriali sono incorporate in un’escursione, precedentemente organizzata, che occupa tutta la giornata. Il terzo giorno il gruppo sviluppa il lavoro fatto in precedenza e con un elaborato, progettato nell’arco della domenica mattina. Poi c’è il momento dei saluti e dopo pranzo si riparte.
Uno dei momenti più importanti è quello dei pasti a cui, da bravi Romagnoli, non manchiamo di dare rilievo: nel nostro caso diventano un vero e proprio veicolo di comunicazione, dialogo e opportunità. In questo modo il momento del pranzo diventa un laboratorio a tutti gli effetti.
La stessa preparazione si trasforma in uno spazio di conoscenza e confronto, come quando un non vedente taglia il pane mentre un altro lo farcisce. Lì, ad esempio, iniziano domande curiose che permettono ai due di conoscersi e capirsi nelle loro differenze.

Quando il nostro progetto è partito il limite era di 15 persone; ed oggi invece siamo costretti a fare liste di attesa per restare sotto le 40 persone a fine settimana, anche se spesso sforiamo.
Le date di Escursione Teatrale di quest’anno sono:
• 9, 10, 11 luglio – 1° appuntamento a Ridracoli (Bagno di Romagna)
• 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15 agosto – 2° appuntamento a Strabatenza (Bagno di Romagna)
• 3, 4, 5 settembre – 3° appuntamento in Campigna (Santa Sofia)
• 8, 9, 10 ottobre – 4° appuntamento a Sogliano al Rubicone
• 12, 13, 14 novembre – 5° appuntamento a Tredozio
Le date di Monti Orfici, integrate in quelle appena riportate sono:
• 10 luglio – spettacolo teatrale Piccoli Idilli “Kanu” (Italia – Burkina Faso) e concerto Elina Duni “Partir” (Albania) a Castellaccio di Biserno (Santa Sofia)
• 13 agosto – concerto Musica Nuda (Italia) Poggio alla Lastra (Bagno di Romagna)
• 28 agosto – concerto Raissa Avilés Trio (Messico-Svizzera) e spettacolo teatrale Giovanni Balzaretti “Storie di Lupi” (Italia) in Campigna (Santa Sofia), circondati dallo splendido Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.
Per maggiori informazioni:
Sito: www.teatrozigoia.org/progetto_escursione_teatrale.html
Email: antonioescursioneteatrale@gmail.com
Cell: 347 8297304
Facebook: www.facebook.com/teatrozigoia
Abbiamo intervistato Antonio Vittori:
Nasce a Faenza nel 1977. Istruttore di Tai Chi Quan, stile Chen. Esperto di movimento e di escursionismo. Ha conseguito il titolo di istruttore di taijiquan presso la scuola del Maestro Shi Rong Hua, responsabile per l’Italia della Scuola del Gran Maestro Wang Xian. Nel 2009 con il consenso del proprio Maestro assume la direzione del corso di Faenza e con l’aiuto di alcuni allievi fonda nello stesso anno la Scuola Chen Fa legata alla Scuola
internazionale “L’arte del Tai Ji Quan”.