Negli ultimi tempi ho visto la diffusione di una particolare abitudine nelle persone, che purtroppo coinvolge anche me.
Mi succede spesso di parlare con qualcuno e poco dopo di essere distratta da un bip di WhatsApp, oppure da una notifica dei social network, che interrompe il discorso e gli fa perdere d’importanza, cosicché l’argomento si esaurisce e decade.
Di certo è più facile guardare cosa fanno gli altri nel mondo virtuale che imbastire un discorso interessante e coinvolgente per te e per chi hai davanti, ma il punto è un altro…
Sono convinta che il dialogo vero, quello che ti insegna qualcosa e può insegnare qualcosa a chi hai di fronte, sia fatto di gesti, di smorfie, di risate e, soprattutto, di sguardi negli occhi.
Di persone che, anche sul lavoro, si confrontano attorno a un tavolo lasciando spazio creativo a chi hanno di fronte.
Eppure oggi trovare dei momenti in cui ci si guarda negli occhi – sul lavoro, a casa o a tavola con gli amici – con il puro interesse di ascoltare e di crescere, è sempre più raro.
Questa riflessione mi fa apprezzare ancora di più l’iniziativa “Fermati Vivi” di Gruppo Macro, che invita le persone a fermarsi per un attimo a VIVERE.
Chi non si ferma è perduto
“Chi non si ferma è perduto” è lo slogan che ha accompagnato l’azienda nel tour italiano in tante città, dove una simbolica panchina gialla invitava le persone a fermarsi.
Per dare ancora più forza a questo motto, il 24 luglio scorso, tutta l’azienda si è fermata per festeggiare i 30 anni di Macro: telefoni staccati, wi-fi e computer spenti, cancelli chiusi e tanta voglia di conoscersi meglio confrontandosi, giocando e dialogando insieme senza computer o cellulari di mezzo.
Oltre a Gruppo Macro, sono tante le aziende del territorio che sono pronte a cambiare rotta, a mettersi in discussione, dedicando tempo alla sostenibilità, all’ecologia, promuovendo l’autosufficienza e soprattutto dedicando tempo alle persone, alla loro realizzazione e felicità.
Vogliamo raccontarvele, per avere un esempio di ciò che si può raggiungere!
D’altra parte, seguendo il mantra “se sei felice lavori meglio”, Richard Branson, patron della Virgin e famoso per essere sempre attento alla salute e al benessere dei suoi dipendenti, ha deciso di lanciare il digital detox, bandendo smartphone e pc dal posto di lavoro per il bene dei suoi dipendenti.
Ogni mercoledì mattina, dalle 10:00 alle 12:00 hanno l’obbligo di lasciare le loro scrivanie, spegnendo il loro smart phone. In quelle due ore gli impiegati possono rilassarsi come vogliono, passeggiando all’aria aperta, andando in palestra e dedicandosi ad alcune attività a scelta.
Una follia? Forse vale la pena provarci!
Leggi la rivista -> https://www.viviconsapevoleinromagna.it/la-rivista/
Romina Alessandri