Crisi od opportunità? Siamo noi a poter scegliere come sarà il nostro futuro!
Fabio Cappelletti
Sono molto abituato ad accettare i grandi cambiamenti. Nella mia vita ne ho affrontati tanti, diversi molto grandi, che mi hanno messo nelle condizioni di dover modificare completamente le mie abitudini e i miei ritmi.
Ho dovuto abbandonare per almeno due volte quello che avevo costruito, quello che pensavo fosse il mio sogno, quello che pensavo fosse il mio lavoro, quella che ho pensato potesse essere la mia famiglia. Mi sono trovato per due volte, da un giorno all’altro, dall’avere un ottimo lavoro, stabile con buonissime entrate, una bella macchina, un futuro chiaro e sicuro, a non avere più nulla, senza nemmeno l’idea di cosa poter fare per continuare a pagare le rate della macchina.
Mi sono anche trovato da non avere figli ad averne due nel giro di 14 mesi. Anche questi sono grossi cambiamenti… Tutti coloro che hanno figli sanno di cosa si tratta.
Ogni volta sono comunque sempre riuscito a ricreare un nuovo equilibrio.
All’inizio si pensa sempre di essere senza vie di uscita o di non poter costruire un futuro migliore di quello che stavamo creando. Ma la realtà, la vita, poi ti dimostrano il contrario: ogni esperienza e ogni cambiamento sono stati un passaggio fondamentale per farmi diventare un uomo migliore.
Penso che tutti i cambiamenti, le esperienze, soprattutto quelle forti e dolorose, servano proprio a farci crescere e diventare individui migliori. Sono delle vere e proprie opportunità, delle prove da superare per crescere ed evolvere. Sta a noi riuscire a interpretare questi momenti e riuscire a trovare ciò che c’è di buono e di utile per proseguire il nostro percorso qui sulla terra e andare avanti.
Crisi od opportunità?
Leggo quello che sta accadendo e che è accaduto in questi mesi come una di queste prove, un cambiamento forte sì, ma anche una grande opportunità. Confido che ognuno di noi possa trovare il proprio insegnamento da questo momento storico così particolare.
Ciò che ho capito io, più di tutto il resto, è quanto sono fortunato. Sì, perché le scelte fatte anni fa, oggi si stanno rivelando sagge e gratificanti. Sono state tante le batoste, tante le delusioni, tanti i dubbi che ho dovuto affrontare per trovare la giusta direzione, ma oggi capisco che ne è valsa la pena. E ho capito anche che, se non avessi fatto quelle scelte allora, se non avessi sofferto per il cambiamento che quelle scelte si portavano dietro, oggi sarei stato molto più tormentato dalle restrizioni che abbiamo vissuto e che tuttora sono in atto.
Ho scelto di abbandonare la città e tornare al mio paese, Dovadola. Ho scelto di abbandonare lavori con grandi gratificazioni economiche per tornare a fare il fattorino delle consegne nel forno di famiglia (ora le cose sono un po’ cambiate). Un paio di anni fa ho scelto di acquistare un terreno semi abbandonato e avviare un progetto agricolo dove coltivo il grano da trasformare in pane al forno di famiglia, e non solo. Queste e tante altre decisioni mi hanno cambiato in maniera profonda e mi hanno permesso di vivere il periodo che abbiamo vissuto in totale serenità. Per questo mi ritengo molto fortunato e ringrazio. Penso a come sarebbe stato se non avessi scelto di abbandonare la città, se non avessi deciso di smettere di dare importanza all’auto, all’abbigliamento e agli aspetti legati al denaro… Forse sarei stato chiuso in un appartamento in centro a Bologna con i miei figli che passano le loro giornata davanti alla tv e la mia bella macchina in garage.
Ecco perché spero che tutto ciò che ci sta succedendo possa aiutare altre persone a fare delle scelte importanti oggi che, un domani, le porteranno a poter ringraziare questo momento.
Sognare un nuovo domani
Una cosa che mi piacerebbe molto osservare è la crescita di quel “movimento” che vede tanti giovani lasciare la città per riabitare e ripopolare i poderi abbandonati delle nostre campagne. Ce n’è tanto bisogno! La campagna e il contatto con la natura possono darti tutto il necessario per vivere e sopravvivere anche in momenti come quello che abbiamo da poco superato. Inutile che mi metta a raccontarne i perché, ora è chiaro ed evidente a tutti.
La Romagna, come tanti altri territori della penisola, ha tutte le caratteristiche necessarie per creare e sognare un nuovo domani. È però fondamentale che ci sia un forte avvicinamento alla natura e un altrettanto forte distacco da tutto quello che è superfluo e non è una vera esigenza.
Ogni cammino è difficile, fino a che non ci porta a una metà migliore
Credo di averlo già scritto in altri articoli e so che il cambiamento che vorrei non è semplice. È un percorso fatto di fatiche e di rinunce, in un mondo che ci ha abituato ad avere un atteggiamento prevaricatore: cerchiamo troppo spesso, me compreso, di superare gli altri, ma sono certo che il futuro sarà basato sulla condivisione e non sulla competizione.
Ecco perché sono felice di raccontarvi cosa è successo poco tempo fa, parlando con un paio di amici illuminati.
Era un martedì mattina. Ricevo la videochiamata di due carissimi amici, Stefano Berlini e Michele Rosetti. Michele mi dice di trovarsi in difficoltà perché l’ultima ghiacciata arrivata fuori stagione gli aveva compromesso grossa parte della sua coltivazione di albicocche in permacultura-biologico.
Durante la telefonata l’ho compreso subito – quando una coltivazione va a male è davvero dura per un agricoltore – e quando mi ha detto che insieme a Stefano stavano pensando di organizzare incontri di scambio e condivisione di conoscenze, per supportarsi a vicenda e offrire agli altri le competenze acquisite negli anni, mi sono entusiasmato! Anche io, spesso, nel mio campo mi sento solo, e sarebbe stupendo avere amici con cui confrontarsi e imparare.
E così ogni settimana, a rotazione, abbiamo deciso di incontrarci, nelle rispettive aziende agricole, per aiutarci l’un l’altro a portare avanti ciò che ognuno di noi ha avviato.
Michele è un esperto di permacultura e food forest, ha un’azienda agricola a Castiglione di Ravenna, “Matura”. Stefano oltre a portare avanti “Mehter” (www.mehter.it), ha avviato un progetto di idroponica a Borgo Basino, azienda agrituristica di Cusercoli.
Sono certo che da questi incontri nasceranno idee e progetti nuovi: probabilmente questa iniziativa diventerà aperta a chiunque voglia partecipare e ci vedrà coinvolti in un progetto che potrebbe abbracciare tutta la Romagna.
Michele mi ha raccontato che la sua food forest è nata proprio da un progetto simile, basato sull’aiuto e la condivisone fra persone. Facendo parte del “Gruppo Permacultura Romagna” ha partecipato al mutuo aiuto: ha messo a disposizione la sua conoscenza per aiutare altri permacultori, e allo stesso modo è stato aiutato quando ha realizzato la sua food forest. Sono arrivati in tanti, in cambio di ospitalità e condivisione di conoscenze, per piantare gli alberi che ora formano la sua foresta commestibile, che per Michele è diventata una vera e propria passione. Ora tiene corsi di food forest in tutta Italia.
Imparare dalla pandemia
È stato Stefano a illuminarmi, con una sua riflessione:
«Imparare dalla pandemia significherà ristrutturare l’economia locale sul modello del bosco, dove ogni radice è forte delle migliaia di connessioni di custodia, nutrimento e collaborazione; dove la fragilità di ogni elemento è protetta dalla forza del gruppo e dove la biodiversità è la chiave dello sviluppo armonico».
Questo rappresenta in poche parole il succo del significato della nostra nuova “collaborazione”: vedersi con regolarità presso i terreni di ognuno di noi per essere più forti, per aiutarci a superare meglio le difficoltà e per avere idee migliori.
È un po’ assurdo come questo sia l’esatto contrario della situazione che abbiamo vissuto con il covid-19, dove per molto tempo siamo stati isolati, lontano dagli amici e dagli aiuti rendendoci più deboli.
Dovremo ricominciare a collaborare, rafforzare le reti che già avevamo avviato per far sì che se succederà di nuovo qualcosa di simile (e succederà di sicuro) saremo più preparati ad affrontarla.
E allora cosa fanno un fornaio, un agricoltore e un ricercatore? Fanno rete, o meglio, si aiutano condividendo idee e conoscenze per realizzare progetti che possano renderli più forti e autosufficienti in futuro.
Un altro esempio di collaborazione che fa bene al cuore
Sono stato contattato da Emanuel Neri che, assieme a suo padre, ha creato “SottoBosco Romagna Toscana” (www.sottoboscoromagnatoscana.it), un progetto che aiuta i produttori del nostro territorio nella fase di vendita.
SottoBosco è una piattaforma online nata nel cuore della Romagna-Toscana, una terra “di confine” dalle caratteristiche uniche al mondo, dove le bellezze di entrambe le regioni si fondono e danno vita a un carattere proprio, non ascrivibile né alla tradizione romagnola né a quella toscana. La missione del progetto è portare i migliori prodotti alimentari, artigianali e tradizionali di questi luoghi appenninici, prodotti unici, tipici e quindi locali, strettamente legati al territorio di origine, portatori di caratteri distintivi e frutto di una memoria tramandata, nelle case di tutti quei consumatori che desiderano l’eccellenza fin dalla scelta della materia prima.
In questo modo si trasforma il momento della scelta e dell’acquisto in qualcosa di speciale, un’occasione di incontro con il prodotto, chi lo produce e la sua storia. Per questo motivo tutti i produttori di SottoBosco sono selezionati con grande attenzione. Si conoscono personalmente gli uomini e le donne che stanno dietro ogni prodotto, le loro passioni e il loro legame con il territorio, visionando le aziende e informandosi sui metodi di coltivazione e di allevamento, sulle tecniche di lavorazione e di conservazione dei prodotti. In più non esiste magazzino ma i prodotti vengono comprati giornalmente: quello di cui si ha bisogno per soddisfare gli ordini che i clienti hanno effettuato il giorno prima sulla piattaforma online.
Dopo una chiacchierata sul progetto, Emanuel ed io abbiamo deciso di avviare una collaborazione e sono stato davvero felice di rendere possibile l’acquisto del pane del nostro forno biologico tramite questo canale.
Letto , bravo Fabio ( vedo lo zampino del vecchio leone del tuo BABBO NEL TUO DNA : LOTTATORE X NATURA E GRANDE LAVORATORE)TI AMMIRO E SPERO TI GRATIFICHI IL TUTTO.