Il tofu? Romagnolo!

Il tofu? Romagnolo!

Dall’idea di un cuoco può nascere un ottimo prodotto made in Romagna

Scritto da Pierluigi Zanchi

È il miglior tofu romagnolo, a “km zero”. Apprezzato da moltissime persone d’ogni tendenza culinaria: dai carnivori ai vegani. Perché è buono, giusto, pulito. Prodotto da artigiani locali con soia bio regionale. Dalla fattoria alla tavola. È un prodotto adatto a preparazioni di tutti i tipi e dotato di una versatilità gastronomica eccezionale; servito quasi a domicilio (tramite i GAS) e grazie ad automezzi non inquinanti e silenziosi, mossi da energia pulita autoprodotta. Per i collaboratori aziendali nessun dumping salariale e orari di lavoro modulati in base alle esigenze familiari. Utopia?

No, un progetto realizzabile ovunque, soprattutto, in Romagna, regione che vanta circa 50 gas, pronti a distribuire questo innovativo prodotto artigianale.

L’idea e il progetto da realizzare

Gli acquirenti o clienti possono essere nel contempo comproprietari dell’azienda/laboratorio tramite auto- finanziamento: ciò permette loro d’assicurarsi un prodotto che racchiude più di una qualità e, per chi ne è cofinanziatore, ottiene interessi immediati sottoforma di riduzione del prezzo all’acquisto. Nessuna banca è in grado di pagare dividendi sicuri così alti a corto e a lungo termine! Ai soci e clienti sono offerti corsi e consulenze a prezzo ridotto; ma è anche dato appoggio allo sviluppo di attività collaterali, come il settore gastronomia o lo sviluppo di derivati a base di tofu. L’attività opera su basi di collaborazione empatica fra gli addetti ai lavori, olio indispensabile che fa funzionare al meglio gli ingranaggi del fare azienda. In questo modo si arriva al lavoro felici e si ritorna a casa con l’energia ancora disponibile da dedicare ai nostri cari e ad altrettante importanti faccende.

La produzione di soia bio romagnola vuole garantire l’assenza di OGM ma anche assicurarsi l’autoproduzione 
di semenze. I residui di produzione
 sono impiegati per il foraggiamento 
di bestiame o la produzione di biogas. L’acqua potabile usata per la produzione, essendo esente da contaminanti, può essere usata per irrigare le colture.

Per chi non solo mangia ma si nutre, assaporando le variegate preparazioni di tofu, è la felicità lavorativa servita in tavola; oltre allo stomaco sazia nel contempo lo spirito; come quello ad esempio d’appartenenza collettiva e comunitaria; vitamine per l’anima. È il lavoro che veramente nobilita tutti (non solo l’uomo). Un’idea che va oltre: una resilienza aziendale che propone di svincolarsi da legami economico-finanziari massacranti e disumani, in sintonia con l’unico Pianeta che abbiamo per vivere. Modalità lavorative e di vita slegata da poteri, obblighi e dipendenze, siano essi statali, padronali, sindacali o energetiche.

Come iniziare?

Visto lo scetticismo di molte persone nel consumare un alimento per certi versi “insapore” (ma è proprio questo il suo pregio), si potrebbe proporre un momento informativo per chi è interessato. Presentando così il progetto e quanto già si sia sviluppato presso la Tigusto SA in Ticino.

Il tutto sarà allietato da una tavolata d’assaggi a base di tofu (quest’ultima su iscrizione obbligatoria). Le preparazioni a base di tofu spazierebbero dalla cucina classica/tradizionale a quella vegana o dietetica.

La realizzazione delle specialità che i/le partecipanti degusteranno, la si potrebbe pensare sotto forma di eventualmente corso di formazione pratica. Quest’ultima proposta sarebbe consigliata a qualche persona seriamente motivata all’uso del tofu in cucina; tutto ciò in vista di possibili esigenze professionali relative al progetto (ad esempio per corsi e marketing).

Infine, dopo le degustazioni, per le persone particolarmente interessate al progetto, seguirebbe “una tavola rotonda” per verificare eventuali modalità operative future.

Sei interessato a questo progetto? Contattami su pzanchi33@gmail.com per maggiori informazioni.

Una questione anche di sicurezza alimentare regionale e un contributo concreto alla creazione o salvaguardia di posti di lavoro pregiati. Questo sogno è possibile; io l’ho in gran parte realizzato; pezzo per pezzo in 30 anni d’attività aziendale. Ma si può far meglio e subito: un progetto sano e fattibile dall’impronta ecologica leggera e sostenibile, soprattutto rinnovabile. Un atto d’Amore e una speranza per le generazioni future. Vogliamo provarci assieme?


Pierluigi Zanchi

Fondatore nel 1988 e titolare della Tigusto SA, Ticino, Svizzera italiana.
Tecnico in nutrizione umana, cuoco in dietetica e gastronomia. Insegnante professionale nel settore alimentare. Con altri 6 collaboratori, produco vari alimenti bio, fra cui circa 30 mila kg di tofu a base di soia esclusivamente bio ticinese; al 99% per le 350 mila persone che abitano il Ticino. Smercio tramite ConProBio (una forma di GAS regionale particolare di cui sono stato cofondatore), ma anche presso mense per istituti scolastici ed ospedali, ristoranti, alberghi, supermercati, negozi e grossisti. Per info e adesioni al progetto: pzanchi33@gmail.com

 

Dettagli La Redazione

La redazione di Vivi Consapevole in Romagna.