Dal 9 al 12 maggio nei campi di Faenza si festeggia il Festival della musica folk romagnola
Sono un contadino, figlio di contadini da generazioni. Il babbo era un appassionato lettore, la mamma un’appassionata canterina e le due cose me le sono ritrovate nell’anima. Così fin da giovane ho iniziato a suonare e a scrivere canzoni, prima rock e poi folk, e grazie alla “Musica nelle Aie” sono riuscito a mantenere questa passione nella mia vita di tutti i giorni.
La Musica nelle Aie è un festival davvero molto caratteristico, con una storia altrettanto particolare: negli anni Settanta i miei genitori insieme ad amici e colleghi di Caster Raniero, avevano messo in piedi una gara podistica, cosa molto in voga allora, per rimediare qualche lira e sostenere la parrocchia. Nel tempo questa gara aveva preso piede tra gli appassionati podisti e si cercava un’idea per portare da noi i faentini a farsi una passeggiata e magari mangiarsi una piadina. Ecco la scintilla che ha fatto nascere il festival: perché non aggiungere l’esibizione di qualche gruppo musicale all’interno della gara, per animare un po’ il percorso?!
Questo connubio ha dato vita alla Musica nelle Aie: all’inizio il genere musicale era vario, poi, visto l’ambiente rurale, ci siamo concentrati sul folk e nel 2004 la manifestazione ha assunto una forma simile a quella di oggi, con il concorso nazionale e le serate sul palco centrale.
La Musica nelle Aie: ambiente, cibo e musica per grandi e piccini
Quando abbiamo messo a fuoco con precisione il progetto di questo festival, abbiamo pensato dovesse poggiare su tre colonne portanti: l’ambiente, il cibo locale e la musica folk.
Così ogni anno oltre 20 gruppi musicali, selezionati da tutta Italia, suonano contemporaneamente all’aperto nelle aie e nei campi e nel frattempo continua la tradizione della storica e bellissima gara podistica, arricchita anche da mostre letterarie legate al paesaggio, convegni e seminari musicali.
L’atmosfera che si crea è davvero unica e quella che si percepisce è la sensazione di una festa rurale, che si svolge in una grande aia tra balli, canti, allegre risate, voci sonanti e brindisi con buon vino.
Il potere della musica per riscoprire il territorio
La musica si sa, ha davvero un grande potere!
In particolare il folk unisce le persone, perché racconta la cultura e il territorio, in modo che tutti si possano ritrovare insieme ad ascoltare e ballare la stessa musica.
La Musica nelle Aie fa proprio questo: raduna migliaia di persone davvero di ogni tipo, genere ed età, dai bambini agli anziani, ai giovani di ogni tendenza culturale e sociale.
È una festa per tutti, che ci permette di condividere la bellezza e raccontare la storia della nostra splendida Romagna.
Oltre alla musica folk il festival si fonda su altri due pilastri, l’ambiente e il cibo locale: è l’unione di questi elementi che dà forza a un evento così speciale.
Grazie alla preziosa collaborazione delle Guardie Ecologiche Volontarie di Faenza, organizziamo escursioni alla scoperta delle particolarità del bellissimo ambiente di Castel Raniero: boschi, erbe, ville storiche, particolarità geologiche.
Le G.E.V. sostengono da anni il festival e ci aiutano anche a mantenere pulito e controllato l’ambiente che viene “invaso” nella sola giornata di domenica, da almeno 20.000 persone.
Il cibo locale è curato da noi e soprattutto dalle mamme, dalle “azdore” locali che conservano la memoria della tradizione: è così che possiamo trovare nei piatti serviti allo stand gastronomico centrale e in quelli lungo il percorso, tutta la genuinità e l’originalità che vogliamo trasmettere.
Si tratta, in fondo, di una vera e propria “operazione culturale”: siamo affiancati anche dall’Associazione “Il Lavoro dei Contadini” della quale faccio parte che ha come obiettivo la trasmissione della cultura rurale locale nei suoi vari aspetti.
Il desiderio che ci lega tutti è quello di ritrovare armonia e unità con la terra, la natura e le tradizioni a cui tutti, indistintamente, siamo legati dal profondo.
Restituiamo valore al dialetto!
Oltre al festival non riusciamo a fare molto altro, l’impegno è molto grande e i campi ci chiedono di stare al lavoro. Tuttavia da alcuni anni, portiamo avanti insieme al settimanale locale “Settesere”, una serata di valorizzazione del dialetto e delle sue forme artistiche.
Questo appuntamento è diventato un punto di riferimento per poeti, scrittori, attori e musicisti che intervengono per far conoscere la nostra Romagna, ognuno con la propria particolare proposta. La serata si tiene a Faenza circa un mese prima del festival e ci serve a lanciare ufficialmente il programma.
A proposito, quest’anno La Musica nelle Aie si terrà il 9, 10, 11, 12 maggio.
È una grande gioia poter offrire un momento di felicità e di riconciliazione con l’ambiente e le persone. Quel che si prova a partecipare? Bisogna venirci per scoprirlo davvero!
Pietro Bandini
detto “Quinzan”
Contadino, vignaiolo e musicista, fondatore del folk festival “La Musica nelle Aie”, dal 1996 Quinzân ha dato vita al suo progetto ovvero trovare una nuova strada alla musica romagnola, suonando nelle situazioni le più varie: teatri, piazze, radio e televisione.
Dopo aver pubblicato un vinile a nome Pietro Bandini (“Sguardi al cielo”), assume lo pseudonimo di Quinzàn dal soprannome in dialetto della propria famiglia e inizia a collaborare con numerosi artisti del territorio per sostenere la cultura e la bellezza della nostra terra.
Per contattarlo: info@musicanelleaie.it – 3397261421