L’acqua e il ciclo della vita

L’acqua e il ciclo della vita

La relazione fra esseri viventi e acqua, un ciclo infinito che va oltre il bisogno fisiologico

Giulia Sama

Generalmente, quando devo scrivere un articolo, mi riempio di libri sull’argomento attorno alla scrivania e comincio a rileggermi tutto ciò che avevo sottolineato o appuntato, per trarne un riassunto utile ed esaustivo. Questa mattina no. Questa mattina ho preso e sono andata in un luogo in cui fosse l’acqua stessa ad ispirarmi a scrivere.

Ho la fortuna di avere un ruscello dall’altra parte della strada e una cascata a 500 mt da casa. Non avete idea di quanto sia forte il suo richiamo ogni giorno e di quanto mi manchi in estate il rumore dello scorrere dell’acqua che sento fin dal mio letto. Ma forse mi sbaglio, forse un’idea ce l’avete, perché anche a voi sarà capitato di sentire il richiamo dell’acqua!

Scommetto che tutti ci sentiamo subito meglio quando passiamo del tempo vicino all’acqua: quando andiamo al mare o quando decidiamo di passare una giornata in montagna, cercando dei laghi o dei fiumi per sederci sulle loro sponde, magari anche se non sono balneabili, ma solo per il piacere di averli vicini e di ascoltarne il loro suono…

Gli effetti benefici dell’acqua

Quando ero piccola, i medici di famiglia consigliavano di portare i figli al mare il più possibile, per “recuperare” o mantenere la salute. Tantissimi sono gli studi che riportano gli effetti benefici di passare del tempo vicino a grandi masse fluide, sia sulla nostra psiche che sul nostro corpo.

Molti di questi benefici sono ben descritti nel libro Blue Mind di Gruppo Editoriale Macro, che mi sento di consigliare a chi vuole approfondire. Eppure ahimè, ancora molto poco si sa (o non si vuol far sapere?) sulle funzioni e sul comportamento dell’acqua nel nostro corpo e sulla nostra anima.

Da grande abbonata alla “ritenzione idrica” fin dai tempi dell’adolescenza, ho cercato per anni di capire quale fosse il reale bisogno di acqua del mio corpo, quale fosse l’acqua migliore da assumere, quale quella più “idratante”, e soprattutto come agisse quest’acqua sul mio metabolismo… Mi chiedevo infatti perché si accumulava in certi punti del mio corpo mentre in altri addirittura avevo la pelle secca!

Nel tempo ho letto e ascoltato di tutto: bevi almeno due litri di acqua al giorno – per la ritenzione idrica bevi 5 litri di acqua al giorno – bevi solo acqua bollita – bevi solo quando hai sete – bevi acqua alcalina – bevi acqua alcalina, depurata, osmotizzata – eccetera eccettera.

Un giorno anche uno sciamano mi disse: “Il tuo corpo ha bisogno di acqua”, eppure già mi stavo sforzando di bere più che mai senza il minimo risultato! Ebbene solo dopo aver partecipato a una conferenza sull’acqua dal titolo “Cambio di Marea” e aver letto il libro “La quarta fase dell’acqua” di Gerald H. Pollack ho capito che: “l’acqua, la sostanza che occupa i 2/3 del pianeta e il 99% del nostro corpo, è ancora in parte un bel mistero!”.

Si è studiata perfettamente la molecola H2O, ma non è ancora chiaro in modo definitivo il comportamento dell’acqua come insieme di molecole, cioè come comunità!

I tre stati dell’acqua + uno!

Tutti conosciamo i tre stati dell’acqua: solido, liquido e gassoso, ma in pochi conoscono il quarto. Gerald H. Pollack, grande studioso di acqua, scoprì che essa a contatto con superfici idrofile forma un nuovo stato.
Cosa c’è di idrofilo in natura? QUASI TUTTO!
È molto più facile dire cosa è idrofobo (ovvero che allontana l’acqua): alcune superfici fogliari, le piume degli uccelli, il cavolfiore, poco altro (di naturale, intendo).

Si è visto che questo 4° stato dell’acqua è più viscoso dell’acqua “normale”, presenta configurazioni in cui le molecole si muovono di meno, ha spettri di assorbimento della luce diversi rispetto all’acqua “normale” e presenta un indice di rifrazione più elevato.
Il quarto stato dell’acqua è stato chiamato: EZ WATER (potete chiamarla Easy Water), dove EZ sta per Exclusion Zone perché l’acqua, in questo strato, esclude tutto ciò che non è acqua (i soluti) mandandolo verso gli strati più superficiali. Questo avviene anche col ghiaccio, quindi si è ipotizzato che ci fosse una struttura interna simile al ghiaccio, ma l’EZ water è viscosa e non solida. L’EZ water è infatti formata da strati sovrapposti (ma sfalsati) di molecole ordinate in trame esagonali, ma privi dei legami interplanari tipici del ghiaccio.


Essendo un reticolo fortemente compatto, tende ad escludere tutti i soluti. Si è visto però che questa EZ Water presenta un’altra differenza dal ghiaccio: è carica negativamente (mentre il ghiaccio è neutro). Questo è dovuto proprio al fatto che i protoni o ioni idronio (H+), che formano i legami tra i vari piani del ghiaccio, vengono spinti fuori dalla EZ Water creando così una zona a carica positiva. Sapete cosa si forma quando abbiamo una zona carica positivamente e una carica negativamente a contatto? Una batteria!
Le cariche separate hanno una forte tendenza a ricombinarsi, ma rimangono separate, perché il denso reticolo della EZ impedisce alle cariche libere di penetrare nuovamente. La separazione mantiene la differenza di potenziale. Le batterie idrofile, quindi, esistono ovunque una superficie idrofila si interfacci con l’acqua, cioè dappertutto e quindi anche noi stessi, che siamo 99% acqua, siamo praticamente “immersi” in numerose nanobatterie!

La domanda ora sorge spontanea: che cosa mantiene la separazione delle cariche? E chi ricarica questa batteria? La scoperta è avvenuta per pura serendipità (quanto amo questa parola): il rifornimento di Energia è assicurato dall’energia elettromagnetica radiante, cioè dalla luce (non solo lo spettro del visibile, ma anche dagli infrarossi e dagli ultravioletti) che viene assorbita dall’acqua e da questa utilizzata per mantenere le cariche. Le lunghezze d’onda più efficaci per mantenere o ampliare la EZ sono gli infrarossi.

Quindi la luce, o meglio, i fotoni, oltre ad essere fondamento della fotosintesi clorofilliana, sono responsabili dell’ordine molecolare nell’acqua (strati esagonali) e dell’accumulazione energetica
(anche l’energia acustica può essere accumulata nell’acqua, per esempio nei 432 Hz). Se la luce incidente diminuisce, la EZ si riduce. Le strutture ordinate, se lasciate da sole, prima o poi diventano disordinate. In termodinamica questo processo si definisce “Entropia”.
Se la luce è costante, si raggiunge un equilibrio in cui si forma EZ, ma allo stesso tempo si distrugge (emette energia), per questo motivo la EZ non può mai superare una certa dimensione.

E se l’acqua EZ si disgrega?

Ma cosa succede quando l’acqua EZ si disgrega? Quando l’EZ si disgrega rilascia tutti gli OH- (ione idrossido) ordinatamente separati, che tendono a ricomporsi con gli ioni H+ allontanati in precedenza, ma purtroppo non sempre va come dovrebbe andare: innumerevoli interferenze esterne modificano questo processo fino a generare forme alternative di ossigeno conosciute come RADICALI LIBERI. L’elevata reattività di queste molecole può causare numerosi problemi di salute.

La natura, saggia e “maestra”, che ha previsto questo pericolo, ci ha donato il SOD: l’enzima superossido-dismutasi che neutralizza i radicali liberi (si trova in quasi tutte e cellule esposte all’ossigeno). Ahimè, le interferenze che causano disgregazione della EZ al giorno d’oggi sono davvero tante e non sempre i nostri antiossidanti sono sufficienti.

È risaputo e comprovato che un telefono cellulare entro una certa distanza distrugge l’EZ della tua acqua e che qualunque campo elettromagnetico interagisce con il corpo su più livelli. Quindi ogni forma elettromagnetica diversa da quella in cui ci siamo evoluti come specie è potenzialmente dannosa!

La presenza di acqua nel nostro corpo

Tutti ci siamo imbattuti molte volte nell’informazione “il nostro corpo è formato per il 60% di acqua”, il 70%, qualcuno anche l’80%…
Già guardando questi numeri dovremmo comunque avere un occhio di riguardo per la sostanza più abbondante nel nostro corpo e capire il più possibile come interagisce con noi no?
Ma questa informazione è forviante perché fa riferimento al volume e non all’effettiva concentrazione!

Se vogliamo essere esatti allora l’acqua nel nostro corpo è il 99,…%.

Quello che cambia è appunto il volume: l’1% di proteine minerali ecc. è più voluminoso di questo 99% di acqua, ma ogni singola proteina è avvolta da minuscole molecole di acqua.

Spesso si fa il confronto col fatto che il 70% della superficie terrestre sia coperta di acqua e quindi, per il piccolo che riflette il grande, la % sembra ancora più realistica, eppure non si pensa mai che nell’atmosfera siano presenti 13.000 km cubi di acqua sotto forma di vapore!

LE TRE COSE DA RICORDARE PER LA NOSTRA SALUTE

1. La vitalità dell’acqua precede tutte le funzioni biologiche successive

Dall’acqua dipende TUTTO: i vostri pensieri, le vostre emozioni, il vostro corpo, l’ecosistema ecc.

2. È fondamentale avere uno stile di vita il più salutare possibile per mantenere ordinata e carica la nostra acqua interna (ricorda, è il 99,% di noi)

Questo significa:

  • Mangiare cibo biologico e possibilmente appena raccolto (nella frutta e verdura fresca l’EZ permane per 12-24 ore).
  • Non conta quanto bevi, ma quanto ricarichi la tua acqua interna: è necessario bere quando abbiamo sete, ma il consiglio di bere 1-2 litri di acqua al giorno può essere deleterio per i reni. È importante, invece, mantenere carica la nostra EZ Water (vedi punto 3) o per lo meno non scaricarla con inquinamento elettromagnetico, cibo spazzatura, stress, e stare esposti alla luce naturale tutti i giorni, almeno 1 ora al giorno. Tutto ciò ci permette di avere energia sempre disponibile e quindi anche di mangiare meno.

3. Qual è l’acqua migliore da bere?

Ok ai depuratori se la vostra acqua è particolarmente impura, ma abbiamo imparato che l’acqua deve essere Viva. Quello che stiamo sperimentando è tenere una brocca d’acqua in terracotta naturale (superficie idrofila) esposta alla luce del giorno (energia fotonica) in modo che possiamo bere EZ water ogni volta che abbiamo sete: ovvero acqua ordinata e carica!
Ci sono altri campi che caricano positivamente l’acqua: la terra è la migliore termomassa perché rilascia calore (infrarossi) lentamente e ricarica l’acqua.

Anche camminare a piedi nudi sul terreno potrebbe essere molto benefico e salutare

Sì, perché la terra ha una polarità inversa a quella che noi generiamo con lo stress ossidativo quotidiano, e la nostra acqua interna si potrebbe così “ri-bilanciare”. Dopo la terra, la seconda termomassa più diffusa in natura è L’ACQUA STESSA, ecco perché stare vicino al mare o a un lago fa così bene al nostro benessere generale. Gli oceani hanno capacità autorigenerativa, perché l’acqua ha una grandissima abilità nel trattenere calore e l’energia che viene catturata durante il giorno, viene ridistribuita durante la notte sotto forma di infrarossi. Questa dinamica giorno\notte dell’acqua ci fa comprendere quanto sia fondamentale DORMIRE BENE, avere un sonno riposante e non interrompere il riposo durante la notte.

Anche la Luna ricarica l’acqua, compatibilmente con il suo stato di illuminazione. Sappiamo che la luna è profondamente collegata all’acqua: non pensate solo alle maree, ma pensate anche a noi, soprattutto alle donne, cosi profondamente connesse ai ritmi lunari. In realtà, questa connessione è data dalla nostra acqua (e quindi sì, anche dal nostro sangue) alla luna e ai suoi cicli.

E mentre guardo la mia cascata e sta comparendo la luna nel cielo penso «Eh sì.. La luna muove l’acqua» e il ciclo infinito continua.

Come scrive Michael Ende, alla fine di ogni capitolo di La Storia Infinita vi saluto con: «Questa è un’altra storia e verrà raccontata un’altra volta…».


Giulia Sama

Sin da piccola, è sempre stata attratta dai fiori e dagli alberi, passione che l’ha portata a iscriversi alla facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali, laureandosi in Scienze naturali con il massimo dei voti. È referente naturalistica del Club Alpino Italiano, sezione di Cesena, con il quale svolge corsi di escursioni e fotografia naturalistica (altra sua passione). Attualmente è iscritta all’Istituto di Medicina Naturale di Urbino, Scuola Italiana di Naturopatia e ha creato Naturopatia New Moon, un progetto di consulenze di Naturopatia cosciente e percorsi altamente personalizzati di più giorni di benessere e consapevolezza.
Per contattarla: naturopatianewmoon@gmail.com www.naturopatianewmoon.blogspot.com


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