La magia del noceto 
che tira fuori la luce che è in te

La magia del noceto 
che tira fuori la luce che è in te

La storia di Vittorio e delle sue noci che crescono a suon 
di canzoni e campane tibetane

Intervista a Vittorio Garavini, a cura di Valentina Balestri

La storia di Vittorio è come una di quelle favole che ti raccontano da piccolo ma che ti rimangono nel cuore per sempre.
Una storia che inizia tanto tempo fa e che continuerà ad esistere finché anche un singolo filo d’erba avrà il coraggio di crescere verso il cielo.
Racconta di un uomo che parlava con gli alberi, anzi per l’esattezza cantava con loro, perché voleva renderli più felici.

«Quando un albero è felice cresce robusto e sano e anche quando il vento è forte, che lo senti ululare da sotto le coperte, un albero felice non si piega, ma resiste.
Un albero felice, se sai ascoltarlo, canta con te: ti risponde e ti accompagna in un mondo dove non esiste “io” o non esiste “tu”, ma esiste solo “noi”».

Vittorio Garavini

Ho avuto il grande piacere di conoscere di persona Vittorio e sono stata felicissima di incontrarlo proprio nel suo bosco di noci tutto speciale.
Non so se vi è mai capitato di mettere piede in un luogo e avvertirne subito la magia. Forse sì, perché quando un posto è amato, lo si percepisce subito.
Quando stringo la mano a Vittorio, non vedo l’ora di fargli la prima domanda.

C’è qualcosa di unico qui, si avverte nell’aria, una specie di energia bella e luminosa. La senti anche tu?

Questo campo non è solo terra su cui crescono degli alberi, lo so. Se ti fermi e ascolti, c’è tanto da sentire. E non parlo solo del canto delle cinciallegre o del fruscio del vento. Anche la più piccola formica ha qualcosa da darti se sei disposto a prenderla.

Questo campo ha cambiato la mia vita.
Per prima cosa è stata l’occasione per lasciare il mio lavoro come metalmeccanico e iniziare a fare ciò che mi piaceva di più, da sempre: prendermi cura della terra. Poi è diventato un vero e proprio angolo di mondo dove poter lavorare felice, immerso in una natura rispettata e a cui devo molto.

Nel tempo la terra mi ha insegnato che non devo essere solo il suo custode, ma anche la sua coscienza.

Vengo subito al dunque: è vero che canti con gli alberi? Perché lo fai?

Sì, è vero. Ogni domenica mattina cammino e canto nel noceto, portando la mia voce e le mie energie su e giù per tutto il campo. Può sembrare un’abitudine un po’ strana ma in realtà oltre che per passione (adoro passeggiare nel noceto), c’è un altro motivo molto importante.
Sappiamo tutti che il bosco non è fatto da un solo albero, così come la musica non è fatta di una sola nota.

L’armonia esiste quando tutto è in equilibrio, una melodia bellissima, di cui anche noi possiamo far parte.

Nel mio noceto ho piantato 1200 noci e per motivi tecnici non ho potuto piantare altri alberi tra i filari: raccogliere le noci sennò sarebbe molto più difficile.

Così, per migliorare la biodiversità, ho creato poco lontano un piccolo boschetto di 80 alberi diversi, un orto, un laghetto, un allevamento di lombrichi, le case degli insetti e la siepe dei pianeti, dove ogni albero piantato è legato a un pianeta diverso. Poi grazie al mio caro amico Hubert, ho conosciuto gli “Spiriti degli Alberi” e ho capito che facevano proprio al caso mio.

Gli Spiriti degli Alberi sono veri e propri estratti dell’essenza degli alberi. In quest’essenza troviamo i loro messaggi, nel loro aspetto fisico, energetico e spirituale. Si usano come rimedio per rinforzare in noi le qualità e caratteristiche che sono proprie di ogni pianta. Aiutano a riprendere il contatto con la natura e a sentirsene parte.

Così un giorno ho preso le mie campane tibetane e all’interno gli ho messo qualche goccia di Abete, di Faggio e di Quercia e ho iniziato a camminare nel mio noceto, portando l’energia di questi alberi ai miei Noci.

Mi piace pensare che in questo modo, possano comunicare tra di loro, come in un vero e proprio bosco naturale. Quasi come se si mandassero una cartolina, per raccontarsi come stanno e io fossi il postino che consegna il messaggio.

Una curiosità: perché tra tutti gli alberi, hai scelto di piantare proprio un noceto?

È stata una scelta del cuore. Avevo l’idea di far qualcosa il più naturale possibile.

Il noce può diventare un bosco e può produrre un frutto ma la sua caratteristica che preferisco è un’altra.

Il noce è l’albero che aiuta a scendere nell’abissale per trovare la propria luce: questa è la funzione della sua anima ed essenza. Credo che oggi ci sia tanto bisogno di questo. Dobbiamo andare a cercare nel nostro essere, a fondo, senza aver paura del buio, perché dentro noi abbiamo il sole.

Ecco perché ho scelto il noce: mi piacerebbe che quando qualcuno viene qui a far anche solo una passeggiata, fosse aiutato a ritrovare il proprio splendore, grazie all’energia di queste magnifiche piante.

È uno scambio alla fine: porti qui la tua energia, di cui gli alberi hanno bisogno e allo stesso tempo ti ricarichi della loro. E più persone portano energia diversa, più il territorio si arricchisce. È un modo di farsi compagnia, una gran bella compagnia. Noi e la natura, come amici da sempre.

Ti faccio un’ultima domanda: che cos’è per te l’Ecosovversione?

L’Ecosovversione è far le cose che ti piacciono davvero, non quelle che si devono fare o che gli altri si aspettano da te. Realizzare il sogno che hai nel cuore. Se ne hai uno, qualsiasi sogno sia, e lo realizzi o gli dai energia affinché si realizzi, stai facendo un atto sovversivo.

La libertà di essere se stessi richiede davvero un grande coraggio. Ritorniamo a pensare a cosa siamo: “io sono quel pezzettino di sogno che voglio realizzare”.
E poi mettiamoci amore e passione, i sentimenti più Ecosovversivi di sempre!

Quando tra cent’anni, o anche mille, i noci saranno lì ad osservare il mondo, e saranno diventati un bosco rigoglioso, io non ci sarò più, ma la mia energia e quella di tutti coloro che hanno lasciato qui un’emozione, ci sarà ancora.

Proprio per questo volevo cogliere l’occasione di invitare tutti coloro che sono curiosi: venite a fare una passeggiata nel noceto, è sempre aperto. Potete respirare un po’ di natura e se vi va di raccontare ai noci le vostre ombre… Loro sapranno illuminarvi con il loro sole!

Noci bioenergetiche

Il noceto di Vittorio è coltivato con il metodo bioenergetico. Ciò significa che:

  • Gli alberi sono piantati molto distanti fra loro
  • Il terreno, da anni è concimato solo con sovescio (cioè semina di erbe diverse che alla fioritura vengono falciate ed interrate per favorire i batteri e la sostanza organica viva sulla terra) e letame compostato ed attivato per almeno 9 mesi con prodotti vibrazionali (pro-compost di Humus) o il controllo degli insetti dannosi (mosca con trappole meccaniche e carbocapsa con confusione sessuale) e dei funghi (batteriosi con bentonite carica di energie sottili e 1/3 di dose di poltiglia bordolese, aglio e tea tree) avviene cercando di stimolare al massimo la capacità di autodifesa delle piante e l’equilibrio batterico del prato e del terreno anche con “messaggi di energie armoniche” usando pietre naturali come quarzi, sungite, silice ed altri minerali attraverso torri di basalto su nodi energetici naturali
  • Inoltre vengono usati gli “Spiriti degli Alberi” di Remedia (17 alberi diversi) a gruppi di tre alternati utilizzando le vibrazioni delle campane tibetane nel giorno del sole (Sunday) perché il noce è una pianta solare, per creare un’armonia il più vicina possibile a quella del bosco

Abbiamo intervistato Vittorio Garavini
Ex metalmeccanico, ora contadino per passione, ha studiato biodinamica ed è appassionato di fisica quantistica. Sposato con Antonella e con quattro figli, è innamorato del suo noceto bioenergetico a Forlì, che cura ogni giorno con amore.

Per contattarlo: 338 6738749.

Dettagli La Redazione

La redazione di Vivi Consapevole in Romagna.