«Lo stress, la frenesia della vita quotidiana, i ritmi sempre più frenetici hanno effetti dannosi sull’equilibrio dell’individuo e conseguentemente sulla sua salute. I messaggi che il nostro corpo ci invia vanno ascoltati con attenzione, capendone il significato e l’origine. Ogni disturbo o patologia diventano quindi un’occasione per conoscerci e per capire come curarci».
La nostra Redazione ha incontrato il Dottor Michele Lo Cascio, medico agopuntore che opera in Romagna e gli ha chiesto perché ha scelto una specializzazione in Medicina tradizionale cinese.
Il Dottor Lo Cascio pratica agopuntura e utilizza la fitoterapia integrata alla medicina tradizionale per la cura delle persone che si rivolgono a lui.
Scopriamo una disciplina poco conosciuta ma che racchiude straordinari benefici, per il corpo e per la mente.
Dottor Lo Cascio, ci racconta come è iniziato il suo percorso professionale e perché ha scelto una specializzazione alternativa rispetto alla medicina ufficiale?
Mi sono iscritto alla Facoltà di Medicina mosso dall’interesse che da sempre ho rivolto all’uomo in tutta la sua interezza, consapevole oltremodo che solo attraverso la conoscenza degli altri avrei potuto capire realmente la mia essenza più autentica.
Ho conseguito la laurea presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Bologna nel 1994.
Negli anni di studi universitari ho maturato due concetti che sono stati determinanti nella mia futura scelta professionale:
- La Medicina è Una ma diverse possono essere le modalità attraverso le quali riportare un corpo al suo corretto equilibrio
- Il concetto di Specialità determina una visione distorta della Medicina, quando porta ad una netta separazione dell’uomo e delle sue parti, a iniziare da quelle di Physis e Psyché, ovvero separazione tra natura, intesa come corpo, e anima
Questa visione della Medicina ha fatto sì che, finiti gli studi universitari, mi sono diplomato nel 1999 in Medicina Tradizionale Cinese al corso quadriennale dell’Istituto Superiore di Medicina Olistica presso l’Università di Urbino.
Il vivo interesse che avevo per la Medicina Cinese mi ha portato nel 2000 a conseguire anche il Diploma di Fitoterapia Cinese presso l’Istituto Matteo Ricci di Bologna.
In questo periodo di tempo ho migliorato ulteriormente le mie conoscenze della Medicina Cinese attraverso la partecipazione a numerosi Master di perfezionamento, i più importanti dei quali li ho effettuati presso l’University of Bejiging (Pechino – Cina) e all’Istitute of Pacific Ocean di San Diego (California – USA).
A questa prima fase formativa è seguita la fase altrettanto importante di docenza: dopo aver avuto l’onore di imparare da illustri maestri ora posso trasmettere ciò che ho ricevuto. Nel periodo compreso dal 2001 a oggi sono stato chiamato a insegnare Fitoterapia Cinese proprio nella scuola in cui mi ero diplomato in Medicina Cinese, l’Istituto Superiore di Medicina Olistica dell’Università di Urbino, ho collaborato con la scuola Tao di Bologna, ho effettuato docenza di agopuntura presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università “La Sapienza” di Roma e infine sono docente di Medicina Tradizionale Cinese e Fitoterapia Cinese presso l’Istituto di Medicina Naturale di Urbino.
Dal 2005 sono convenzionato per la medicina di base con il Sistema Sanitario Nazionale presso L’AUSL di Rimini.
Quali sono i princìpi alla base della Medicina Tradizionale Cinese?
La scienza moderna non manca giorno in cui affermi la sua potenza, la sua efficacia, la sua capacità di dominio rispetto a tutto il creato, superiorità a tutto il sapere a lei storicamente precedente. Ma questa potenza, tutte queste scoperte trovano un limite invalicabile oltre il quale la scienza sembra cedere il passo: sembra rinunciare alla sua capacità di affermazione.
Questo limite è l’uomo. Sono oramai 20-30 anni che la Medicina moderna non produce più molecole autenticamente “nuove”, innovative. L’Aspirina, acido acetilsalicilico, molecola scoperta da oltre 100 anni, è ancora uno dei farmaci più utilizzati in campo medico insieme alla penicillina, antipertensivi e altre molecole che da almeno 20-30 anni sono presenti sul mercato farmaceutico. La frase che spesso si sente dire da un paziente: «È una vita che prendo questo farmaco».
Possiamo affermare che la nostra scienza trova grande successo nel piegare la materia secondo la propria volontà ma non riesce a entrare in un reale rapporto di conoscenza con l’essenza stessa della vita.
La Medicina e la Cultura cinese hanno dei concetti al loro interno che ne rappresentano l’ossatura centrale e sono rappresentate da numerose teorie: la teoria dello Yin e dello Yang, la teoria dei Cinque Movimenti o Elementi, la teoria dei Meridiani, la Teoria dei Sei Livelli, la Teoria dei Quattro Strati.
Il punto più alto, il concetto che riassume tutti gli altri, la chiave di lettura che permette di dischiudere tutte le conoscenze del Pensiero Cinese che altro non sono che delle sue applicazioni pratiche, è quella secondo la quale tutta la realtà può essere decodificata attraverso l’utilizzo del Modello Analogico in contrapposizione della Scienza Moderna che utilizza il modello Analitico.
Secondo il Modello Analitico, studiare un sistema significa capire tutte le parti che lo compongono e capire le funzioni e i ruoli che ognuna di esse ha all’interno di quel sistema.
Gli atti che caratterizzano uno studio analitico sono: sezionare, scomporre, classificare.
Questo modello è legato alla materia, divide per capire la struttura che lo compone. Ogni parte viene analizzata come sé stante.
Secondo il Modello Analogico utilizzato dalla Medicina Tradizionale Cinese, la realtà può essere interpretata cogliendo le affinità, le analogie, le assonanze presenti tra tutti i diversi sistemi che la compongono. Gli atti che caratterizzano uno studio analitico sono:
- Osservare il rapporto esistente tra i suoi vari componenti
- Capire i ritmi che cadenzano le sue funzioni
- Intuire le analogie presenti tra i suoi vari aspetti
In altre parole, l’uomo viene visto in chiave olistica, ovvero come un tutt’uno e indivisibile, dove ogni parte è strettamente connessa all’altra.
Cos’è l’agopuntura e quali sono i suoi benefici?
L’agopuntura è una tecnica utilizzata in Medicina Tradizionale Cinese per riequilibrare le energie nel corpo e migliorare il funzionamento degli organi interni.
Gli aghi di agopuntura vengono applicati in precise aree cutanee. Attraverso la stimolazione delle fibre nervose del sistema nervoso periferico, si mandano degli impulsi al cervello e questo in risposta invia impulsi nei vari distretti corporei secondo una logica decodificata dalla Medicina Cinese. Inoltre, secondo studi recenti, attraverso la stimolazione cutanea con gli aghi si è dimostrata la liberazione di neurormoni ed endorfine da parte di cellule poste nel derma, responsabili degli effetti benefici dell’agopuntura.
Punto fondamentale di tutta la terapia è la prima visita. Attraverso la raccolta dei dati il medico capisce che tipo di problematica ha determinato la formazione di questi disturbi. Le sedute di agopuntura devono essere effettuate con una frequenza di una o due volte alla settimana; il ciclo completo, nelle forme più importanti, comprende 10-15 trattamenti. Generalmente il paziente avverte i primi benefici a metà ciclo: i disturbi si presentano con minore frequenza e con minore intensità. Il grande beneficio dell’agopuntura trova il suo fondamento nella Medicina Tradizionale Cinese: il corpo fisico si ammala quando qualcosa a livello emotivo ci disturba. L’agopuntura agisce sul corpo e allo stesso tempo sulla mente, due piani strettamente legati tra loro.
Quando è consigliato ricorrere all’agopuntura?
La nostra medicina non offre una terapia risolutiva per le problematiche più diffuse ma solo dei rimedi sintomatici, ottimi per risolvere momentaneamente il dolore ma incapaci di trattare il problema alla radice e portare a una loro risoluzione definitiva. Purtroppo non esiste ancora una forte cultura, sia nella popolazione che nella classe medica, volta alla risoluzione in chiave definitiva dei disturbi e delle malattie più diffuse.
I disturbi che migliorano in maniera più efficace con l’agopuntura sono quelli in cui non esiste un disturbo organico ma una ridotta capacità funzionale-metabolica.
Ciò significa che spesso sono dolori che vedono la loro causa lontana dal punto dolente e che può essere ricercata solo in chiave olistica, con una medicina che consideri l’uomo nella sua interezza.
I disturbi più comuni che rispondono molto bene alle terapie di agopuntura sono ansia, panico, depressione, insonnia, cefalea, vertigine, allergie, colite, disturbi ginecologici, cervicalgia, dolori ossei e muscolari, lombalgia.
Esistono effetti collaterali?
L’agopuntura non presenta effetti collaterali ma solo un medico specializzato può dire quando ricorrervi.
Ogni persona è diversa, possiede una storia clinica diversa e serve un’attenta valutazione prima di procedere con questo tipo di terapia.
Tutte le persone possono ricorrere all’agopuntura?
Sì, l’agopuntura va a beneficio di tutte le fasce di età, dai bambini sopra ai 6 anni fino agli anziani.
Intervista al dottor Michele Lo Cascio, medico agopuntore, a cura della Redazione
Il Dottor Michele Lo Cascio riceve su appuntamento a Rimini e Sant’Arcangelo.
Per info e contatti: www.agopunturalocascio.it
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