Mercati bio autogestiti in Romagna ed Economia del Bene Comune: i progetti continuano ad evolvere!

Mercati bio autogestiti in Romagna ed Economia del Bene Comune: i progetti continuano ad evolvere!

Durante lo scorso incontro di sabato 20 gennaio abbiamo continuato a discutere gli obiettivi del Tavolo Economia, creatosi grazie al progetto Vivi Consapevole in Romagna, che sta mettendo in rete le persone e le aziende romagnole etiche e virtuose che hanno voglia di cambiare le cose sul nostro territorio.

Il primo argomento affrontato durante l’incontro è stato lo sviluppo di mercati biologici locali autogestiti.

Mercati Biologici Locali autogestiti: come poterli attivare?

Fabio Cappelletti, capogruppo del tavolo per quanto riguarda questa parte, ha contattato CampiAperti e Genuino Clandestino, realtà bolognesi che hanno sviluppato progetti simili.

La buona notizia è che all’interno di CampiAperti ci sono già aziende romagnole (alcune sono anche fondatrici) che conoscono tutte le dinamiche per sviluppare i mercati bio autogestiti.

Il biologico nella testa, oltre che nel campo

Per definire le aziende che faranno parte dei mercati vorremmo partire dallo stesso regolamento di CampiAperti: loro non scelgono le realtà in base alla classica certificazione biologica ma attraverso una certificazione garantita dallo statuto dell’associazione, che segue regole che vanno ben oltre a quelle previste per la coltivazione biologica.

In poche parole sono gli stessi produttori e consumatori che si autocertificano.

Ciò significa che ogni produttore all’interno dei mercati è stato accettato dopo un controllo diretto di altri produttori (se faccio pomodori, sarà un altro coltivatore di pomodori a certificare il buon operato della mia azienda) e dai consumatori che visitano direttamente la realtà.

Così CampiAperti è riuscita a creare una vera e propria rete basata sulla fiducia reciproca che autoconferma la propria onestà.

Questo tipo di certificazione ha un nome: sistema partecipativo di garanzia.

In Italia ancora non è legalizzato, ma in Brasile, ad esempio, La Rete Ecovida che comprende 3 stati grandi quanto tutta l’Europa, è riuscita a rendere legale e valida sotto tutti i punti di vista questo tipo di garanzia, al pari della certificazione biologica convenzionale.

Per convincere la burocrazia, prima c’è stato un lungo periodo dove è avvenuto in primis un cambiamento culturale, non solo da parte dei produttori ma soprattutto da parte dei consumatori, che sono diventati sempre più consapevoli e attivi.

Anche le amministrazioni sostengono l’apertura dei nostri mercati 

Visto che anche le amministrazioni romagnole sono dalla nostra parte vogliamo assolutamente provare ad ampliare la rete di CampiAperti anche in Romagna: il comune di Bagno di Romagna ha già richiesto di organizzare un mercatino in concomitanza al mercato di San Piero il mercoledì mattina.

Anche il comune di Cesena è d’accordo: abbiamo chiesto autorizzazione per attivare un mercato di fronte al Macrolibrarsi Store, sulla via Emilia, e ci hanno risposto di essere assolutamente pronti ad aiutarci a svilupparlo (anche l’USL è favorevole).

Quindi, visto che le amministrazioni sembrano propense a supportarci, il compito del Tavolo Economia è quello di definire le aziende idonee del territorio che potranno partecipare ai mercati, così da avere dei nomi e un progetto dettagliato da mostrare alla dirigenza di CampiAperti e Genuino Clandestino, che ricontatteremo i primi di febbraio. Gli chiederemo un incontro per invitarli a collaborare per far partire un altro mercato veramente biologico anche sul nostro territorio, in Romagna.

Stiamo per questo cercando almeno 7 aziende disposte ad essere presenti al mercato che inaugureremo a Cesena nei prossimi mesi, coinvolgendo anche i Gas della Romagna che hanno già contatti con aziende controllate.

Per essere ammesse al mercato le aziende dovranno rispettare il regolamento di CampiAperti -> www.campiaperti.org/chi-siamo/regolamento

Se conosci un’azienda romagnola che ha questi requisiti ti invitiamo a contattarci a info@viviconsapevoleinromagna.it e partecipare ai prossimi incontri del Tavolo Economia.

Le comunità di supporto agricolo: un altro bello spunto su cui riflettere

Un altro obiettivo di cui si è discusso è attivare le CSA, comunità di supporto agricolo, che sostengono le piccole aziende locali di qualità a fondamentale presidio del territorio.

Anche in questo caso, come nei sistemi partecipativi di garanzia, i consumatori diventano Prosumer (unione della parola producer –produttori – con consumer – consumatori) e controllano i prodotti insieme ai produttori.

Un esempio tangibile di CSA che si è attivato nel 2015 in Emilia Romagna è il progetto Arvaia, un gruppo di agronomi, agricoltori, volontari, tecnologi, gastronomi, tutti al servizio di un ideale civico: la buona agricoltura a km 0.

Hanno preso in gestione 47 ettari di terreno nel bolognese e ogni anno agricolo la produzione di ortaggi è finanziata dai soci fruitori col versamento di una quota annuale, definita di anno in anno in funzione del piano colturale.

I soci fruitori hanno poi diritto a una parte del raccolto.

Per 49 settimane all’anno Arvaia distribuisce i prodotti freschi attraverso 8 punti di distribuzione sparsi per la città. In questo modo chi è all’interno di Arvaia è sicuro della provenienza di ciò che mangia perché sia i consumatori sia i produttori condividono gli stessi principi e valori e decidono insieme sulla quantità, la varietà e i prezzi dei prodotti agricoli, su dove e come coltivare e sulle modalità di distribuzione.

Per approfondire: www.arvaia.it/come-funziona/

Secondo obiettivo che stiamo portando avanti: l’Economia del Bene Comune in Romagna

L’Economia del Bene Comune è un movimento internazionale nato per promuovere un modello economico nuovo fondato sulla massimizzazione del bene comune.

Per costituire, come avevamo deciso nello scorso incontro, un gruppo che faccia da punto di riferimento per l’Economia del Bene Comune in Romagna servono almeno 5 persone o aziende.

Sono stati Francesco Angelo Rosso, Hubert Bosch, Eleonora Tassani, Fabio Cappelletti, Lucilla Satanassi, Michela Francia e Davide Fabbri a rispondere all’appello e dare la loro disponibilità.

Hubert, capogruppo per quanto riguarda questo progetto, ha già contattato il presidente dell’Economia del Bene Comune, che è rimasto entusiasta di ciò che stiamo facendo e si rende disponibile, appena il gruppo verrà costituito “sulla carta” per venire a conoscerci e ufficializzare il gruppo controllando che le aziende e le persone iscritte rispettino i requisiti.

Dal momento in cui entreremo a far parte di questa rete, una persona del loro direttivo diventerà un nostro referente diretto e potrà aiutarci a redigere i vari bilanci sociali richiesti e consigliarci per diffondere ancor meglio il progetto e allargare la rete.

A.A.A. cercasi aziende romagnole che vogliono seguire l’Economia del Bene Comune

Il nostro obiettivo al momento è trovare altre aziende pronte ad associarsi, disposte a stilare il bilancio del bene comune, dove vengono presi in considerazione una serie di fattori ambientali e sociali.

Inoltre appena sapremo la data in cui il presidente dell’associazione verrà a farci visita per formalizzare il gruppo, vogliamo organizzare un evento aperto al pubblico dove spiegheremo in dettaglio l’EBC e accoglieremo altre aziende o persone che vogliono partecipare.

Intanto vi invitiamo a leggere il libro di “Economia del bene comune” e scaricare il manuale per redigere il bilancio sociale della tua azienda, per valutarla secondo i criteri dell’Economia del Bene Comune > https://www.economia-del-bene-comune.it/it/dl_it/ebc_manuale_5-0-1-02.pdf/view

Qui invece puoi scaricare la “Matrice del Bene Comune” > https://www.economia-del-bene-comune.it/it/dl_it/matrice_ebc_5-0it.pdf/view

Bilancio sociale anche per le famiglie

In Italia oltre che per le aziende è previsto anche un bilancio sociale per le famiglie: è possibile fare una autovalutazione dove si misura quanto si è vicini al bene comune.

Questo serve per confrontarsi e migliorare, ma non solo: serve anche a coinvolgere i cittadini e renderli sempre più consapevoli del loro impatto sociale ed economico.

Per scaricare il manuale per le famiglie > https://www.economia-del-bene-comune.it/it/dl_it/manuale-bilancio-ebc-fam-2-0-c.pdf/view e per leggere la matrice relativa > https://www.economia-del-bene-comune.it/it/dl_it/matrice-ebc-fam-it2-0.pdf/view

 

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Dettagli La Redazione

La redazione di Vivi Consapevole in Romagna.