Ci siamo mai chiesti “perché mangiamo”?
Cristina Abati e Silvia Abati
Perché mangiamo? Sappiamo ormai tutti, oggigiorno, che l’atto di mangiare non rappresenta solo un’azione volta alla sopravvivenza. Mangiare ha una forte valenza sociale, culturale e anche psicologica. Spesso mangiamo in maniera inconsapevole: a chi di noi non è capitato, in qualche occasione, di continuare a mangiare nonostante si sentisse sazio, oppure, viceversa, di diminuire il quantitativo di calorie ingerite nonostante sentisse ancora fame, oppure di lasciarsi guidare da un senso di colpa nel decidere cosa mangiare? A chi di noi non è capitato di guardarsi allo specchio e rifiutare l’immagine riflessa? O di essere costantemente preoccupato per il peso scritto sulla bilancia?
Ci sono persone che, dopo la lotta di una vita intera contro la bilancia, iniziano a sentirsi bene col proprio corpo: perché alcuni raggiungono l’obiettivo preposto e altri no? Da cosa dipende?
Cibo come risorsa: RI-cominciare dal corpo
Cibo e sentimenti sono una coppia indissolubile. E, a volte, questa coppia ci gioca brutti scherzi, al punto che spesso mangiamo per stress, tristezza, nervosismo, solitudine o anche noia. Ma, quando mangiamo per fame? Questa è la domanda chiave che determina il reale cambio nella pratica della Mindful Eating.
Il grande cambiamento che si verifica dentro di noi arriva quando siamo in grado di riconoscere se quella che sentiamo è fame fisica, fame emotiva, fame mentale o un altro degli altri tipi di fame che esistono
Separare questi concetti è fondamentale per cambiare il nostro modo di relazionarci al cibo: dobbiamo imparare a mangiare consapevolmente e cambiare di conseguenza il rapporto con il nostro corpo per aumentare anche la nostra autostima. Quando la risposta alla domanda “Perché mangio” è che non proviamo fame fisica, dobbiamo chiederci: perché voglio mangiare? Cosa voglio mangiare? E come mi sento dopo averlo fatto? Questo è il primo passo per rompere l’inerzia e l’automatismo del mangiare impulsivamente, mosso da argomenti emotivi o mentali piuttosto che fisici, o semplicemente perché è ora di mangiare, anche se non abbiamo fame.
Che cos’è la MINDFUL EATING?
La pratica della Mindful Eating, nella quale ci siamo imbattute inizialmente in maniera casuale nel nostro percorso di crescita personale e professionale e della quale abbiamo poi approfondito lo studio e la tecnica, si erge sui principi e le tecniche della Mindfulness, pratica che si basa sugli insegnamenti del Buddismo, dello Zen e sugli esercizi di meditazione. L’Alimentazione Consapevole (Mindful Eating) è una modalità di prestare attenzione, momento per momento, in modo intenzionale e non giudicante, all’atto del mangiare nel preciso istante in cui viene svolto, al fine di raggiungere un’accettazione di sé attraverso una maggiore consapevolezza della propria esperienza che comprende: sensazioni, percezioni, impulsi, emozioni, pensieri, parole, azioni e relazioni. L’obiettivo della Mindful Eating è quello di imparare in che misura il nostro subconscio e le azioni meccaniche svolte senza pensare, influenzano il nostro modo di mangiare; imparare a riconoscere quali sono le problematiche relazionate all’alimentazione e diventare consapevoli e protagonisti delle nostre scelte alimentari. E uscire, così, dai circoli viziosi che ci mantengono costantemente “a dieta”, per poter raggiungere un’armonica relazione col cibo e col nostro corpo.
Come si pratica l’Alimentazione Consapevole?
La tecnica della Mindful Eating consta di veri e propri esercizi pratici, ed è proprio l’esperienza vissuta in prima persona dal singolo soggetto che permette di raggiungere un’alimentazione consapevole e sapere “quanto” e “cosa” ciascuno di noi ha bisogno di mangiare in ogni momento. Le sensazioni ed emozioni che ci indicano quando siamo sazi, affamati o semplicemente desideriamo mangiare qualcosa di delizioso, sono una complessa combinazione di sentimenti, pensieri e sensazioni fisiche. Se ci dimostriamo attenti e sensibili a essi, la nostra alimentazione sarà sana, controllata e convenientemente equilibrata.
Il modo in cui mangio influenza tutto il resto delle cose che faccio durante la giornata… Perché se quando mangio sono consumato dai miei progetti e preoccupazioni, in realtà ciò che mangio è molto stress e paura e ciò è dannoso sia per la mia mente che per il mio corpo
Thich Nhat Hanh
Cristina Abati
È Dottoressa in Scienze dell’Alimentazione e Nutrizione Umana, con Master in Nutrizione Clinica e Sportiva presso l’Università di Valencia (Spagna). Il suo lavoro quotidiano è basato sull’educazione alimentare: l’obiettivo è insegnare come un’azione che ripetiamo tutti i giorni (e più volte al giorno), come quella di mangiare, possa essere fonte di grandi opportunità, se ben gestita. Il cibo, infatti, carico di mille valenze e significati, rappresenta un’importantissima risorsa per mente e corpo.
Per contattarla: cristina.abati@libero.it – 347 9379859
Silvia Abati
Naturopata-Counselor, istruttrice di Yoga e Meditazione (300 RYT YogaAlliance: formatasi in Italia e in India). Ha inoltre approfondito diversi studi di Massaggio, tra cui l’Ayurvedico e il Thailandese, rispettivamente in India e Thailandia. Lavora quotidianamente su se stessa e sugli altri nella connessione profonda di corpo fisico e corpo emozionale. Per contattarla: 349 0555805 – www.silviaholistic.com