Se vi è una magia su questo pianeta, è contenuta nell’acqua.
Loren Eiseley (1907-1979), antropologo
Durante il mio lavoro quotidiano in redazione ho potuto leggere numerose ricerche all’avanguardia sul tema dell’acqua e sulle sue caratteristiche chimico-fisiche.
Gli argomenti che trattiamo, spesso legati alla medicina non convenzionale e alla scienza indipendente, mi hanno permesso una chiave di lettura diversa.
L’acqua – di per sé molecola semplice composta da due atomi di idrogeno e uno di ossigeno (H2O) – è in realtà molto complessa e le nuove ricerche su di essa oggi propongono scenari davvero emozionanti.
Diversi gruppi di studio in tutto il mondo approfondiscono questo argomento e anche in Italia c’è grande fermento: l’acqua infatti, oltre ad essere molecola fondamentale per ogni forma di vita, nasconde qualcosa di molto affascinante.
In proposito, qualche tempo fa, abbiamo pubblicato, su una delle riviste del Gruppo Editoriale, un’intervista al ricercatore Emilio Del Giudice, che ci ha fatto notare come, fino ad ora, la scienza ufficiale abbia trascurato il fondamentale ruolo dell’acqua nella trasmissione delle informazioni necessarie alla vita:
“Il nostro corpo, come numero di molecole, è costituito da circa il 99% da molecole d’acqua; soltanto il restante 1% è costituito da molecole diverse dall’acqua (proteine, DNA, ormoni, vitamine). Allora come mai i biologi finora hanno studiato l’1% e trascurato il 99%?
Nella visione attuale, posto che siano le molecole diverse dall’acqua che danno origine alla dinamica vivente, come fanno queste molecole a riconoscersi, a trovarsi e ad incontrarsi? Grazie al campo elettromagnetico!
Quando un campo elettromagnetico occupa uno spazio ed oscilla ad una certa frequenza, è capace di attirare in quella regione molecole che oscillino alla stessa frequenza (o a frequenze molto simili).
Le molecole d’acqua sono capaci di avere un’attività collettiva, ovvero non sono una folla di oggetti indipendenti, ma sono come un corpo di ballo, cioè danno luogo ad un ordine, in modo definito.” (vedi nota 1)
Altri numerosi ricercatori – tra cui i noti Luc Montagnier, Masaru Emoto, Rupert Sheldrake – si sono dedicati allo studio delle proprietà dell’acqua e hanno constatato che questa, in determinate condizioni, ha la capacità di assorbire, immagazzinare e trasmettere informazioni, sia genetiche che ambientali, a livello vibrazionale, essendo essa sensibile alle onde elettromagnetiche.
La vita stessa è manifestazione di dinamiche vibrazionali di energia molto debole e queste vibrazioni producono la formazione di segnali non soltanto nell’ambiente intorno a noi, ma soprattutto all’interno delle nostre cellule e dell’acqua che le circonda.
Siamo immersi in uno spazio di strutture, dalle minuscole particelle alle macroscopiche galassie, che vibrano e risuonano insieme come note armoniche della stessa melodia.
Spero di avervi incuriosito abbastanza perché possiate leggere le pagine seguenti con occhi nuovi!
Romina Alessandri
* Nota 1: Brano tratto dall’intervista a Emilio Del Giudice, a cura di Roberto Germano, apparsa su Scienza e Conoscenza n. 39.