Rimedi per l’inverno (sapendo che siamo fatti per essere sani)

Rimedi per l’inverno (sapendo che siamo fatti per essere sani)

 

Parlare di rimedi per l’inverno o rimedi contro l’inverno non è una espressione propriamente olistica, perché è la debolezza interna dell’organismo che può rendere l’individuo vulnerabile a qualcosa di esterno come il freddo. Quindi non ci si deve difendere dal freddo, per quello sarebbero sufficienti dei vestiti e un minimo di riscaldamento dell’abitazione. Semplicemente occorre essere molto flessibili e adattabili per affrontare gli stress stagionali e per ottenere questo in pratica serve avere un organismo sano: insomma agiamo in prevenzione e tutto sarà poi più semplice.

Il miglior rimedio è la prevenzione

Se in inverno c’è freddo e poco cibo in natura, significa che la prevenzione la natura la fa in estate ed autunno, facendo il pieno di alimenti vitali e nutritivi, e di raggi solari.

Ma noi, come le cicale, in estate cantiamo e balliamo tra un cocktail ghiacciato e l’altro per poi trovarci al freddo invernale e cercare solo al momento una soluzione alle difficoltà.

Allora c’è chi si riempie di farmaci al bisogno o, alla meglio, di bombe di echinacea e propoli, oli essenziali, estratto di pompelmo, super concentrati vitaminici, bacche dell’altra parte del mondo per accontentare il nostro ego da salutista.

La salute non è consumismo, non è rincorsa a qualcosa che risolve al momento, ma una cosa molto più semplice: costruire uno stile di vita a prova di malattia. Lo stile di vita, per non confonderci, non è quello che facciamo nel tempo libero, ma è la vita, sia quando lavoriamo che quando dormiamo, comprende poi il come mangiamo, come pensiamo, il come ci relazioniamo, il come reagiamo.

Questa è solo una premessa per dire che se ci sono tante malattie non è perché capitano e siamo sfortunati ma perché viviamo un’epoca dove la società non poggia su principi che favoriscano la salute. Tanto per dire, la nostra nazione è “fondata sul lavoro”, e la domanda è: viene prima l’uomo o il lavoro? Vengono prima le persone o i soldi, viene prima la malattia o la salute?
La scienza investe tutto nella ricerca sulla malattia ma non investe nella ricerca sulla salute. Offre una scolarizzazione che insegna la storia ma non educa al benessere. Ma d’altra parte noi siamo qui, per un qualche motivo, e quello che possiamo fare è riuscire ad adattarci sì, ma nella miglior forma possibile.

Ora, se ci accorgiamo che arriva il freddo, qualcosa dovremo comunque fare.

Allora consideriamo che non è mai troppo tardi per fare un po’ di prevenzione a meno che non siamo già a letto con la febbre!

Come affrontare i malanni dell’inverno

Qui a Remedia la nostra migliore prevenzione parte già ad agosto o i primi di settembre con i gemmoderivati (la miscela Difese). Questi, presi per tempo, possono rendere più efficace il potere nutritivo del cibo e quindi aiutarci ad assimilare meglio vitamine e minerali, possono rinforzare il nostro potere adattogeno, potenziare l’attività di eliminazione di tossine dalle singole cellule e dagli interstizi cellulari. Non è mai troppo tardi, comunque, per effettuare questo tipo di pulizia corporea.

Se le cellule sono pulite e così anche lo spazio tra l’una e l’altra, tutto è più fluido, a partire dai processi di difesa fino alla diffusione dei messaggi dei rimedi che assumeremo al bisogno più avanti. Questa prevenzione può durare in media due mesi ma dipende dal soggetto, così come la scelta degli eventuali gemmoderivati o gemmoderivati più specifici.

Essere in salute significa avere le batterie cariche

Se questo processo è così profondo, è ovvio che necessiti di tempo. Nel mentre possiamo prendere alcune precauzioni come l’avere cura di ciò che mangiamo e ricordarci di riposare, poiché sonno e riposo spesso vengono sottovalutati (magari ci accorgeremo che anche le “vacanze” sono state un’altra occasione di dispendio energetico). Se ci ammaliamo è importante dedicare tempo al recupero, altrimenti è come se andassimo via con il cellulare carico a metà.

Oggi la produttività non ci permette un recupero ottimale, ma se le persone non dedicano il giusto tempo a “ricaricarsi” saranno comunque meno produttive, più distratte, meno centrate e nel lungo periodo ci si rimette sicuramente.

L’alimentazione è un tema vastissimo, mi limito a consigliare cibi di stagione, integrali, biologici e vitali, sempre tanta verdura e frutta e piante aromatiche, facendosi un po’ di cultura sugli abbinamenti più efficaci per ottenere il meglio dal cibo: la cultura sul cibo è un importante tassello relativo al mantenimento del benessere e racchiude tutta la nostra vera cultura, d’altra parte siamo ciò che mangiamo anche in termini culturali e non solo biochimici. Ma ricordiamo: «Non quello che entra nella bocca rende impuro l’uomo, ma quello che ne esce».

Essere sani: il miglior rimedio per la salute

A questo punto, dopo un rafforzamento generale, anche il freddo non è certamente un problema, lo è tuttavia lo stress quotidiano che consuma le nostre energie portandoci talvolta sotto i livelli di guardia ed è in quel momento che siamo più fragili verso qualsiasi cosa. Se stiamo attenti a come viviamo, possiamo prevedere i momenti in cui varchiamo quella soglia.

È in quel momento che l’echinacea potrebbe dare il suo migliore apporto preventivo, 10-15 giorni di assunzione sono fondamentali per invertire la rotta. D’altra parte l’echinacea stessa, se presa sempre, gradualmente perde la sua efficacia mentre se dosata ad hoc è molto più utile.

Anche dopo la prevenzione iniziale con i gemmoderivati non è male protrarre negli individui più delicati una sorta di sostegno blando ma continuo, ad esempio con del miele di melata biologico, ricco di importanti minerali ed enzimi, magari combinato alla propoli, ottima, antisettica e protettrice delle alte vie respiratorie e sostegno del sistema immunitario, unita a rosa canina, ricca di vitamina C, uno di quei frutti che rimane aggrappato al suo arbusto per tutto l’inverno, come a voler aiutare proprio chi è in difficoltà in questa stagione. Questo metodo consente di prendere il miele come un vero e proprio rimedio. In effetti lo è. Il miele si mostra un grandioso elisir, sempre che sia biologico e non venga scaldato troppo, cioè usato come dolcificante in tisane bollenti: perderebbe preziose componenti termolabili.

Se non ci siamo ascoltati, o non abbiamo potuto fare altrimenti, il nostro organismo prenderà appuntamento con un qualche raffreddamento, preferibilmente nel momento in cui avremmo potuto rilassarci un attimo, tipo nella vacanza o nel weekend, perché si sa che appena si molla la presa, la vagotonia arriva per la manutenzione periodica che ci costringe a letto o quasi.


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Una volta che siamo “in manutenzione” possiamo permettere un miglior lavoro all’organismo, ovviamente arrendendoci a ciò, e prendendo quegli aiuti che possano facilitare il recupero, e quindi ancora l’echinacea, la propoli, magari in dosi più consistenti, oppure alcuni oli essenziali sia diffusi nell’ambiente ma anche applicati con una pomata sul corpo, oppure anche usati per qualche giorno per bocca avendo la accortezza di diluire, ad esempio, 2 gocce di Timo in un cucchiaino di miele. Io personalmente quando so che sto per ammalarmi prendo due tazze bollenti di tisana di zenzero (lo faccio bollire 5 minuti), poi con due/tre maglioni e due belle imbottite mi butto a letto finché riesco a fare una copiosa sudata e buttare quindi fuori il malessere accumulato, e me la cavo in una notte. Più rallentiamo questa eliminazione più i tempi si allungano. Diciamo che più siamo sani e più le manifestazioni sono acute; più siamo intossicati e più tutto è lento e tende alla stasi ed al cronico.

Cosa fare quando ci ammaliamo

Abbassare la febbre (soprattutto se non è tanto alta) è proprio un remare contro la propria reattività e, quindi, la propria salute. Bere tanto, cioè poco ma spesso, digiunare o prepararsi estratti di frutta, in queste fasi acute, sono pratiche importanti per far sì che l’organismo possa concentrarsi in un sol compito e riuscire quindi nel suo intento.

Purtroppo le fasi acute ci spaventano, essendosi persa la cultura a riguardo, e ci siamo “adattati” andando verso reattività scarse che tendono a problemi cronici già dalla gioventù.

Per questo motivo non trovo utile ripetere le solite “ricettine” per affrontare i malanni stagionali con rimedi naturali che compaiono ormai ovunque, ma ci tengo a spronare le persone nel trovare stili di vita naturali per vivere da sani, ascoltarsi, essere critici e imparare dall’esperienza. Insomma per affrontare bene l’inverno vi consiglio di non ammalarvi!


Scritto da Salvatore Satanassi

Salvatore Satanassi, naturopata diplomato all’Istituto di Medicina Naturale di Urbino e socio della Azienda Agricola Remedia,

è disponibile per consigli e consulenze il martedì e mercoledì dalle ore 9 alle ore 12,30 al n. 0547 95352,

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