Per rievocare l’energia dell’antico Egitto e riportare equilibrio e armonia ai Romagnoli, abbiamo bisogno anche di te!
Intervista a Fabio Sharmanà, a cura di Valentina Balestri
Entrare nel laboratorio di Fabio è come aprire una parentesi nel tempo.
Vieni subito travolto dai profumi, dall’odore del legno appena lavorato, dai colori accesi delle pietre, dal fascino delle forme geometriche di ogni tipo e dal movimento impercettibile dei pendolini appesi, che si lasciano accarezzare dal vento delle meravigliose colline di Castrocaro.
E a farti dimenticare completamente il ticchettio del tempo, ci sono gli uccellini che fanno a gara con le cicale e, con i loro canti, ti portano lontano.
Appena ho stretto la mano a Fabio ho capito che quel laboratorio non era solo un luogo di lavoro, ma un vero e proprio angolo di mondo dove custodire il cuore e i suoi segreti.
Fabio ha subito confermato la mia intuizione e con il sorriso mi ha detto: “Questa è casa mia, il posto che preferisco al mondo”.
I luoghi raccontano tanto di chi li vive e lì, tra tutti quegli strumenti, il tornio, i trucioli, la polvere, ho percepito subito la grande passione di Fabio, oltre che il suo talento.
Sono davvero rimasta colpita da quel laboratorio: un luogo che racconta del suo creatore e trasuda la personalità di un uomo umile, sempre pronto a creare, immerso in una serenità invidiabile e bellissima.
Ciao Fabio, sono molto felice di essere qui. Mi sembra davvero un posto magico e già mi racconta tanto di te. Però, prima di chiederti di tutte queste meraviglie che vedo, ti chiedo come la vita ti ha condotto a essere il Fabio che sei oggi.
Ah, bella domanda! Diciamo che la mia “iniziazione” è avvenuta nel 1982, quando ancora ero giovincello. Soffrivo di labirintite, una malattia che ancora oggi prevede solo varie ginnastiche riabilitative ma non una cura. Una domenica, un amico mi convinse ad andare da Germano, un vecchiettino di Modigliana, conosciuto per i suoi “trattamenti spirituali”.
Premetto che al tempo avevo una visione molto materialista della vita, quindi i primi approcci con il mondo delle energie non sono stati semplici. Però la curiosità non mi è mai mancata, anzi è stata sempre la mia benzina.
Quella domenica Germano mi chiese qual era la causa della mia malattia ed io risposi come forse avrebbe fatto chiunque: «Non lo so». Lui mi guardò, con uno sguardo che avrei poi rivisto tante e tante altre volte, e mi rispose: «La risposta è dentro di te. Così come lo è la cura. Pensaci… Intanto ci vediamo domenica prossima se ti va!» Lo rividi la domenica dopo, e quella dopo ancora. Dopo 6 mesi eravamo diventati amici e la mia labirintite era sparita. Lo so che sembra incredibile. Molti ancora non mi credono. Ma è andata proprio in questo modo.
Fu così che da quell’anno la mia mente si aprì a nuovi mondi, mondi sottili e invisibili, dove non esisteva solo materia ma anche energia.
Iniziai a studiare come un forsennato, mi avvicinai ai libri del Cerchio Firenze 77, per poi abbracciarne gli insegnamenti, e nell’87 incontrai Pier Luigi lghina, ultimo collaboratore di Marconi, uno scienziato di frontiera, conosciuto come il “matto di Imola”, perché non negò mai la sua capacità di vedere “oltre”, la sua veggenza.
Questo incontro segnò fortemente il mio percorso come ricercatore nell’ambito dell’energia magnetica primaria, dei monopoli e dell’atomo magnetico. Anche la conoscenza del Dr. Mario Pincherle, archeologo e studioso che ha dedicato la sua vita alla Grande Piramide egizia di Cheope, sicuro che al suo interno fosse nascosto un obelisco di granito che chiamava “Zed”, ha guidato le mie ricerche principalmente sull’uso di antichi Archetipi.
Oggi sono il Fabio che sono grazie a loro, a questi grandi maestri di vita che mi hanno insegnato che c’è molto di più di ciò che vediamo attorno a noi.
Così, dopo anni e anni di studio, ho deciso di fare della mia passione il mio lavoro, anche perché credo di avere una sorta di responsabilità verso il mondo.
Ti va di raccontarci qualcosa sugli oggetti che popolano il tuo laboratorio? E visto che mi hai incuriosita con le tue parole, posso chiederti qual è la responsabilità che ti senti addosso?
Com’è che si dice? Da un grande potere derivano grandi responsabilità?
Bene, io non sono un supereroe e lungi da me volerlo essere, ma so che posso condividere la mia energia con il mondo e dipende da me se l’energia che condivido è bella o brutta, creatrice o distruttiva. Questa è la mia grande responsabilità, un onere che in realtà ognuno di noi ha da quando mette piede sulla terra.
E con questa voglia di condividere energia pulita, bella, creativa, pura per quanto mi sia possibile, ho iniziato a costruire soprattutto Zed (Djed), Ankh e Piramidi, perché sono strumenti atti ad armonizzare il benessere psicofisico e spirituale delle persone, compreso me stesso, e degli ambienti in cui viviamo.
Lo Zed in particolare ha una grandissima potenza spirituale. Molto è stato scritto su questo manufatto: studiosi e ricercatori si sono cimentati nello svelare come esso è costruito e a cosa serve.
Il primo Zed è stato creato circa 30000 anni fa, in Mesopotamia, poi è stato smontato e rimontato nella grande piramide a gradoni di Saqqara e poi di nuovo smontato e rimontato nella grande piramide di Giza, che è diventata il suo custode.
Lo Zed è un faro galattico, una torre interstellare, un pilastro costruito in granito alto circa 60 metri che ha la capacità, come un’antenna, di attirare l’energia che scaturisce dal Sole e trasformarla in armonia che si spande. E quando l’energia armonica si espande, l’energia disarmonica si contrae, e viceversa.
Come funziona lo Zed? E come può aiutarci?
Prova a immaginare che dal Sole parta una spirale di energia, di colore giallo, che scende verso la Terra roteando in senso orario. Questa energia, quando raggiunge il suolo, viene riflessa e produce un’altra spirale di colore blu che, con movimento rotatorio antiorario, torna al Sole.
Grazie allo Zed riusciamo a incanalare queste due potenti energie: l’energia maschile del sole entra dall’alto e si convoglia nel tunnel generato dagli anelli sovrapposti al tronco. Arriva poi nella camera del Rè, uno spazio posto alla base degli anelli, dove incontra l’energia femminile che proviene da Madre Terra, entrata dal basso e risalita percorrendo il tronco.
Questo incontro determina un innesco: è così che si crea il Sole Armonico dello Zed, il centro energetico di questa macchina radionica, che sprigiona un’altra nuova energia e genera un campo armonico. Una volta attivato, questo campo si dilata, lentamente ed inesorabilmente, generando ed attraendo armonia, e mantenendo intorno allo Zed uno spazio sacro pulsante e in equilibrio.
Avere vicino uno Zed significa essere in una bolla energetica armonica che può riportare equilibrio sulla materia e sullo spirito. Questa bolla ci aiuta a riscoprire il nostro mondo interiore e lavorare in profondità sulle nostre ferite.
È efficace nella guarigione interiore ma anche organica, si interseca con le parti più profonde del nostro essere e con la nostra radice primaria, ed è capace di armonizzare sia le vibrazioni energetiche del nostro essere sia quelle dello spazio in cui viviamo, in modo da far tornare tutto in risonanza intorno e insieme a noi.
In definitiva lo Zed ci sostiene nella riscoperta di noi stessi, nel portare alla luce la Divinità che è in noi.
Uno Zed per la Romagna
Fabio ha creato un vero e proprio Zed in onore della Romagna, perché è sicuro che possa essere di grande aiuto, sia per armonizzare le menti dei Romagnoli, sia per far riscoprire le nostre preziose radici.
Lo Zed può riconnetterci con la Madre Terra, portando energia, stabilità ed armonia a noi e a ciò che ci è intorno.
Per accendere lo Zed, come ci ha spiegato Fabio, serve però un intento collettivo.
Servono persone “sulla stessa frequenza”, con gli stessi obiettivi, che insieme danno vita a un pensiero forte di unione e amore. In questo modo lo Zed acquisisce tutto il suo potere curativo e la sua potenzialità diviene immensa.
Ecco perché stiamo organizzando una celebrazione per attivare lo Zed insieme, riuniti dalla voglia di prenderci cura della nostra splendida terra e regalarle la nostra energia più bella.
Se anche tu sei interessato a partecipare all’accensione collettiva dello Zed per la Romagna, scrivici a info@viviconsapevoleinromagna.it
Se ami la Romagna, la proteggi!
Fabio Sharmanà
Radionico di professione, Operatore Olistico e ricercatore. Artigiano costruttore di Zed, Ankh, Biotensor, Pendolini, Piramidi, Bacchette di Artmann e altri strumenti energetico/spirituali frutto di sperimentazione diretta e ricerca interiore. La sua pratica curativa consiste nell’armonizzare tutto ciò che è disarmonico, riconducendo l’essere umano al radicamento con Madre Terra e la connessione con la parte Spirituale. Disponibile per Armonizzazioni e pulizie di abitazioni ed ambienti di lavoro. Tiene conferenze e seminari in varie parti d’Italia e presso “Il Cerchio Iadeo”, il centro Olistico che ha fortemente voluto a Forlì.
Per contattarlo: monti.fabio62@gmail.com – 348 3511849