Verbale Tavolo Economia – Primo incontro sulla Moneta complementare

Verbale Tavolo Economia – Primo incontro sulla Moneta complementare

Primo incontro specifico sulla Moneta Complementare – Strategia per lo sviluppo della moneta complementare romagnola

È necessaria una squadra per poter sviluppare questo progetto. Se si parte con poche aziende è sicuro che ci saranno problemi circuitali.
 Lo sconto (parte di pagamento in moneta complementare) dovrebbe essere non meno del 30%.

La moneta complementare deve diventare uno strumento e non il fine. Deve permettere il funzionamento dell’Associazione e dei suoi scopi.


Sarebbe strategico collegare la rivista Vivi Consapevole in Romagna alla moneta complementare.

Giuseppe De Giosa, uno dei componenti del Tavolo Economia, illustra la sua proposta.

Progetto “Verso una moneta complementare di Vivi Consapevole in Romagna”

Partendo dalle risorse che abbiamo (rivista, aziende partner della rivista, aziende sponsor della rivista, soci VCR, ecc) costruiamo un progetto che inizialmente non può essere inteso come un circuito di moneta complementare, ma un innesco per costruire il circuito.
Per partire in questa direzione dobbiamo cercare di fornire soddisfazione a tutti i partecipanti al progetto, aldilà del reale funzionamento del circuito, cercando di limitare al massimo gli elementi di criticità che possano generare sfiducia nel progetto stesso: altrimenti l’innesco si rivolgerà contro la possibilità stessa di costruire il circuito.

È necessario dunque mantenere chiaro l’obiettivo definito, ossia sviluppare l’economia locale verso l’economia del bene comune, quindi il fine non è costruire un circuito di moneta complementare, bensì un mezzo, uno strumento, per raggiungere l’obiettivo di cui sopra.
Mantenere questo principio è fondamentale per non smarrirsi durante la realizzazione della fase di innesco, che è delicatissima.

Azioni da intraprendere

1) Coinvolgiamo le aziende partner e sponsor della rivista, e le aziende dei soci VCR nella fase di innesco, con le seguenti regole:

a) chiediamo di investire delle risorse in euro ad ogni azienda. Tali risorse generano un Fondo per l’emissione di buoni sconto circolari che verranno erogati ai soci VCR (in qualità di persone fisiche, che è l’unica modalità con cui iscriversi all’associazione) in quantità da definire.

b) le aziende accettano i buoni circolari ad una percentuale di sconto non inferiore al 30%. Su specifici prodotti o in particolari giornate promozionali questa percentuale può variare, ma solo oltre il 30%.

c) le aziende accettano i buoni circolari sino al massimale di investimento indicato, quindi se investono 1000 euro in realtà non spendono subito 1000 euro ma si rendono disponibili ad accettare sino a 1000 euro di sconti. I buoni circolari possono essere rispesi presso le altre aziende del circuito.

d) Se la quantità di buoni circolari incassati raggiunge il massimale, l’azienda può essere sospesa momentaneamente dall’accettazione dei buoni circolari, con un avviso che arriverà via mail a tutti gli aderenti. Sarà necessario avere dei consulenti/commerciali capaci di aiutare le imprese a riutilizzare i buoni circolari, in modo da ridurre la possibilità che le aziende raggiungano il massimale. Le aziende, a fronte delle vendite effettuate nel microcircuito, possono anche decidere di aumentare il loro massimale durante l’anno, in modo sia da ovviare all’eventuale blocco, sia per immettere maggiore liquidità in buoni circolari nel circuito. È opportuno ricordare che, se rispesi, i buoni circolari acquisiscono un reale valore economico per l’impresa e non sono una perdita di ricavi, come avviene normalmente con gli sconti.

Lo sconto è dunque praticato e dunque è anche fiscalmente a tutti gli effetti uno sconto, ma nel momento del riutilizzo acquisisce un significato monetario, come se fossero euro a tutti gli effetti, anche se in realtà danno diritto ad uno sconto. In questo si cela il vantaggio del riutilizzo, e dunque della circuitazione degli sconti, rispetto ad un normale circuito di convenzioni e sconti per i soci.

e) I soci per aderire al circuito devono versare una quota simbolica (15/20 euro?). Le aziende dovranno sostenere un costo in euro da definire.

f) Le aziende saranno soddisfatte in fase iniziale di innesco, e dunque in assenza di un circuito soddisfacente, solo se l’investimento sarà compensato da un ritorno pubblicitario, e dunque è come se fosse un investimento in pubblicità, almeno inizialmente. Per questo è opportuno studiare possibilità di collaborazione con la rivista (ad es. accettando i buoni per la pubblicità sulla rivista, oppure offrendo pacchetti ad un prezzo agevolato, oppure destinando una pagina della rivista in cui riportare tutte le aziende aderenti al circuito come plus offerto a chi partecipa), in modo che anche se il circuito all’inizio non funziona, le aziende possano comunque essere soddisfatte. Se la soddisfazione sarà maggiore grazie al riutilizzo – anche parziale – dei buoni, dovremmo aspettarci ulteriori investimenti sotto forma di accettazione di ulteriori buoni con conseguente aumento del massimale di accettazione.

g) relativamente al rischio di insoddisfazione da parte degli utenti privati, sia per scarso numero di aziende presso cui spendere i buoni, sia per il rischio di rivolgersi presso una impresa che è stata momentaneamente sospesa dall’accettazione, non potendoli dunque utilizzare, l’unica vera contromisura (oltre a comunicare nel modo più efficace possibile la sospensione) è avere dei consulenti/commerciali che espandono il circuito e supportano le imprese nel riutilizzo dei buoni. In alternativa, si può reimpostare il progetto evitando di inserire il massimale di accettazione, ma ciò comporterebbe un aumento dei costi e della complessità del progetto (che non è necessariamente un male; il progetto è pensato senza conoscere le forze che possiamo mettere in campo: maggiore è la forza del gruppo promotore, migliore sarà il progetto che potremo impostare). Esistono inoltre ulteriori elementi che possono ovviare ai problemi di cui sopra, che costituiscono la seconda parte del progetto che non mi è stato possibile presentare durante la scorsa riunione.

Ora è necessario capire chi c’è veramente per sviluppare questo progetto e che cosa è disposto a metterci. Non è importante cosa si può dare, denaro, tempo, ecc. è importante prendersi un impegno e poi mantenerlo.
Una volta stabilite le risorse iniziali per far partire il progetto sarebbe interessante l’idea di lanciare anche un crowdfounding.

Tavolo Economia: creare eventi per informare e coinvolgere

I presenti all’incontro erano: Angelo Francesco Rosso – Macrolibrarsi
, Hubert Bosch – Remedia, 
Giuseppe De Giosa – Sargo
, Michele Rosetti – Armaja, 
Patrizia Corbelli
, Arianna Pascoli
, Davide Crescentini – Ass Gaia,
Ascanio Tagliaferri – Ass Gaia

Il nuovo obiettivo del tavolo Economia è quello di creare eventi per informare e coinvolgere maggiormente i romagnoli in maniera da trovare nuovi associati e in particolare associati attivi nei tavoli

Ecco le proposte per gli incontri

  • Serie di incontri sul bilancio dell’economia del bene comune famigliare proposta da Hubert
  • Incontro di presentazione dei bilanci dell’economia del bene comune di Macrolibrarsi, Remedia e Cappelletti rivolto principalmente alle istituzioni
  • Incontro con visione e discussione del documentario L’economia della Felicità
  • Incontro di presentazione delle monete complementari con approfondimento sulla proposta romagnola di Vivi Consapevole in Romagna
  • Incontro di presentazione del tavolo economia e dei progetti che segue
  • Invitare un personaggio pubblico sulla nostra lunghezza d’onda con a seguire buffet e concerto
  • Rifare una chiamata mirata, tipo la prima ai 50 che si trovarono in Fattoria
  • Evento culturale che termina con cibo e musica
  • Musiconferenza sul clima
  • Incontri itineranti del tavolo economia tematici

Dovremmo anche sfruttare meglio la rivista e avere una call to action chiara. Abbiamo bisogno di questo, entro questa data, ecc.

Associazione Gaia: eventuale partecipazione al progetto del portale dei produttori

L’associazione Gaia ha illustrato il proprio lavoro e la propria piattaforma come opportunità per Vivi Consapevole in Romagna di portare il mercato dei produttori biologici e locali online. Una valida soluzione che fa risparmiare tempo al produttore e anche al cliente finale e che potrebbe essere un’alternativa al progetto mercati fisici che in questo momento stenta a decollare per la difficoltà dei produttori a partecipare.

Per quanto riguarda la strategia di comunicazione per il progetto della mutualità assicurativa e del gruppo d’acquisto di energia, prevista all’ordine del giorno, per mancanza di tempo il punto è stato rimandato.

Definizione nuova data incontro e ordine del giorno prossima data

L’incontro del tavolo economia è previsto per martedì 28 maggio presso il Macrolibrarsi Store in via Emilia 1705 a Cesena, dalle ore 17.00 alle 19.00

co deve invece ancora essere fissato e vede come ordine del giorno

  • Strategia di comunicazione per il progetto della mutualità assicurativa e del gruppo d’acquisto di energia
  • Mercato fisico o mercato virtuale. La proposta di Gaia o una proposta simile può essere un’alternativa valida al progetto iniziale dei mercati. Eventualmente chi è disposto ad impegnarsi per lo sviluppo in questa direzione? Decisione finale
  • Organizzazione degli incontri del tavolo economia

Dettagli La Redazione

La redazione di Vivi Consapevole in Romagna.